Economia, Bravi (Ires): “Numeri troppo fragili”

PERUGIA – L’Umbria conferma un’economia troppo fragile. Lo dice Mario Bravi, dell’Ires Cgil, illustrando i dati dell’indagine Movimprese della Camera di Commercio di Perugia relativa al primo trimestre 2018.

“Nella provincia di Perugia, contrariamente al resto del paese, si registra una contrazione del numero delle imprese pari a – 0,58%. Se a questo aggiungiamo il fatto (dati INPS) che a febbraio tornano a ridursi i contratti a tempo indeterminato, il quadro appare fragile sia sul versante delle imprese che del lavoro. Nel 2017 in Umbria si è registrata una flebile ripresa dell’occupazione (+600 unità), caratterizzata appunto dall’allargarsi del lavoro povero e precario. Infatti, il lavoro a termine è aumentato del 20.4%.”

“Dai dati Istat – dice Bravi – risulta che nel 2017, a fronte di un aumento complessivo dell’occupazione dello 0,2%, l’agricoltura vede un aumento del 12,6%, i servizi del 1,1%, mentre continua il calo nell’industria (-2,7%) e nelle costruzioni (-7,5%). Il recentissimo rapporto ”NOI ITALIA” 2017 mette ulteriormente a fuoco le difficoltà strutturali della nostra regione. Alcuni dati lo evidenziano particolarmente: gli occupati a tempo parziale passano dal 12,7% del 2004 al 20,2% del 2017 (e sappiamo ormai con certezza che il part/time è in gran parte indotto). Il tasso di disoccupazione che era del 5,8% nel 2004 nel 2017 è al 10,5% (quasi raddoppiato). La disoccupazione giovanile è passata dal 15,8% del 2004 al 30,8%(anche qui un raddoppio), mentre i poveri assoluti passano dai 30.400 del 2015 ai 45 mila del 2017. Questi dati dimostrano la persistenza di una situazione di estrema difficoltà, che spesso si scarica sulle nuove generazioni. Riteniamo che occorra consapevolezza, per mettere in campo tutte le iniziative necessarie finalizzate a modificare profondamente uno stato di cose presenti del tutto inaccettabile”.

 

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