Ex Merloni – Jp, partono gli avvisi per la presentazione di piani di investimenti nell’area

PERUGIA –  Fase di svolta per le vertenze Ex Merloni – Jp. Le vicende dell’elettrodomestico della fascia appenninica sono riapprodate a Palazzo Cesaroni grazie ad un doppio pressing. Da un lato grazie alla mozione del consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) e dall’altro con i sindacati che hanno chiesto alla presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi e ai capigruppo, di essere ricevuti per fare insieme il punto della situazione.

Il momento cruciale, di svolta, è stato presentato dall’assessore Fabio Paparelli e dalla presidente Catiuscia Marini. L’ultimo summit ministeriale si è tenuto il 2 novembre. In quella sede con i tecnici del ministero si è trovato un sostanziale accordo sul modo di operare con gli strumenti esistenti, rimodulati nell’ultimo periodo. La legge 181 è stata infatti aggiornata con un Decreto ministeriale a giugno 2015. In base a questo, nel giro di breve, saranno attivati in tempi ristrettissimi avvisi per l’acquisizione di programmi di investimento delle imprese che saranno realizzati nell’area di crisi. Sui progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito del programma di investimenti proposto da Jp, con il ministero si è convenuto alla necessità di predisporre un accordo, da sottoscrivere subito dopo il pronunciamento della Cassazione sul ricorso delle banche relativamente alla vendita. La sentenza della Suprema corte è attesa nei primi giorni di dicembre.

“C’è un’evoluzione della vertenza – ha detto la presidente Catiuscia Marini – perché è cambiato il modello industriale. La grande industria non è più sostenibile in un territorio che ha perso la propria vocazione industriale. L’accordo di programma e gli ammortizzatori sociali erano le due gambe della vertenza – ha continuato – pensando che dovessero integrarsi a vicenda. Oggi l’accordo è radicalmente cambiato, apriamo alle piccole imprese che potranno usare la parte del capannone disponibile. E’ ovvio che un accordo extragiudiziale è auspicabile”. Quindi l’annuncio: “La giunta convocherà il tavolo della vertenza per illustrare i nuovi strumenti. E’ opportuno che in quella sede ci sia il confronto con Confindustria e le altre associazioni imprenditoriali”.

Filippo Ciavaglia (Cgil) ha sottolineato gli anni passati, durante i quali non sono state trovate le giuste solizioni. Per Paola Pietrantozzi (Cisl) si tratta di “una vertenza anomala. Serve un veloce e concreto impegno”. Per la Uil Claudio Bendini, che ha ringraziato per l’impegno e la celerità dimostrata nell’essere ricevuti a Palazzo Cesaroni. Ad entrare nello specifico è stato Adolfo Pierotti (Fim), a nome di tutte le altre categorie. “Stiamo combattendo questa partita – ha detto – non per costruire la fabbrica della cassa integrazione”.

L’Assemblea legislativa, nel pomeriggio, ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere Smacchi. Il documento, emendato dal consigliere Ricci, impegna la Giunta ad intensificare e velocizzare tutti gli interventi utili alla rimodulazione dell’accordo di programma affinché questo possa diventare un valore aggiunto agli occhi di potenziali investitori in un territorio che, con la apertura del tratto umbro della Perugia – Ancona, potrà finalmente essere attrattivo sia da punto di vista economico che infrastrutturale. Si dovranno anche sostenere progetti di manifatturiero moderno per la fascia appenninica. “Continua dunque l’impegno dell’Umbria per la Merloni – spiega Smacchi – con la consapevolezza della delicatezza della partita e della necessità che tutti gli interlocutori in campo, dalle istituzioni alle imprese, facciano la propria parte per la salvaguardia occupazione di un intero territorio”.

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