Foligno, il Vescovo benedice il neo presidente Mattarella e il chirurgo Mariani

FOLIGNO – “Esulto per l’elezione di Sergio Mattarella a presidente della Repubblica e non solo perché ha radici cattoliche, ma soprattutto per il suo elevato spessore morale: in questo momento difficile, dopo tanti scandali, l’Italia ha bisogno di avere come punto di riferimento una figura solida e al di là di ogni sospetto”. Parole di monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno, pronunciate durante un incontro con i giornalisti della città nel corso del quale ha affrontato diverse tematiche relative alla vita sociale e culturale del territorio e del Paese.

Il presule ha anche parlato della conferma del dottor Enrico Mariani alla guida del reparto di Chirurgia di Foligno, esprimendo soddisfazione per l’esito della vicenda. “Sono contento – ha detto monsignor Sigismondi – perché perderlo avrebbe significato una grave perdita che avremmo potuto permetterci: ho profondamente esultato quando ho appreso la notizia, Quando sono arrivato a Foligno, da Perugia, sono rimasto impressionato dai tanti perugini ricoverati nel reparto di chirurgia dell’ospedale cittadino e non ne capivo il motivo. Poi ho compreso il perché, vista l’eccellenza delle tecniche utilizzate dal reparto e la professionalità del dottor Mariani: è un gran dono per la città, ringrazio quanti hanno lavorato in questa direzione”.

Il vescovo ha anche affrontato il tema della Quintana e delle recenti polemiche fra i dieci rioni evidenziando che “le discussioni sono sempre preziose e questo vale anche per la Quintana, perché quando ci si chiude troppo in se stessi si diventa insignificanti,l’importante è non alzare i toni e non creare fratture. Questo confronto ha fatto bene alla Quintana, una realtà che contribuisce a dare prestigio e autorevolezza a Foligno, città dove vivo da circa sei anni di cui mi ha meravigliato la straordinaria ricchezza del tessuto associativo e la grande ‘pietà popolare’, cosa che io non avevo nel mio Dna di perugino. Il limite di Foligno è che ci sono troppi ‘campanili’, è una città che ha tante risorse ma che rischia di diventare troppo chiusa in se stessa. Sono stato a Perugia qualche giorno fa per la festa del patrono, ma senza nostalgia”.

Monsignor Sigismondi ha anche parlato dei rapporti con l’amministrazione comunale, illustrando la “comune volontà di abbattere il diaframma tra Comune e Diocesi per creare un unico percorso culturale che colleghi in particolare Palazzo Trinci e il museo diocesano. Anche il monastero di Sant’Anna, che dopo aver ospitato la mostra della Madonna di Foligno di Raffaello ha visto moltiplicarsi le viste, verrà maggiormente aperto ai visitatori”.
Riguardo la grave crisi economica e sociale in corso, il vescovo ha parlato di “situazione pesante verso la quale la Caritas sta facendo un lavoro molto importante anche se fatichiamo a soddisfare tutte le richieste” e riprendendo il discorso dei migranti e dei cristiani perseguitati nel mondo, già affrontato nell’omelia in occasione della festa di San Feliciano, patrono di Foligno, ha evidenziato la necessità “del dialogo e dell’accoglienza, ma senza ignorare le nostre radici”.

Il presule ha anche affrontato il tema della riorganizzazione delle diocesi italiane, un percorso avviato da Papa Francesco per ridurre il numero delle stesse e rendere più efficace l’opera di evangelizzazione, che potrebbe portare all’accorpamento della diocesi di Foligno con altre realtà limitrofe. “Il progetto esiste – ha detto monsignor Sigismondi – ma ancora non c’è nulla di concreto su come si farà. Di sicuro la geografia e il numero degli abitanti conteranno, ma perché una diocesi possa reggersi non basta soltanto contare la popolazione, è importante che sia anche vicina alla gente”.

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