Foligno, la Diocesi lancia al mondo appello a dialogo e pace: non chiudiamoci, c’è incontro anche con l’Islam

FOLIGNO – Dialogo, rispetto, collaborazione, pace, speranza, apertura agli altri, anche a chi la pensa diversamente. In queste parole c’è la sintesi del messaggio lanciato ieri dalla Diocesi di Foligno, nel corso del convegno promosso a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II su temi grande come la libertà religiosa, l’ecumenismo, il rapporto con le religioni non cristiane. Argomenti di grande attualità, su cui si sono confrontati relatori di grande spessore, per dare un contributo al dibattito in corso ma anche per “fornire un impulso sul piano del rinnovamento della vita religiosa della Chiesa di Foligno: il dialogo al suo interno e con i fratelli separati, relazioni nuove con le religioni non cristiane, l’incontro – per la causa della pace e della giustizia – con tutti gli uomini di buona volontà, anche quelli legati a ideologie e regimi che non rispettano la libertà e la dignità dell’uomo”. Come ad esempio quella parte dell’Islam che rifiuta valori come la pace e la libertà, degenerando in forme di integralismo.

All’incontro hanno partecipato esperti come Boris Ulianich, professore emerito di storia del cristianesimo dell’Università di Federico II di Napoli, Franco Buzzi, prefetto della Biblioteca ambrosiana di Milano, Fortunato Frezza, biblista del Capitolo di San Pietro, Andrea Milano, teologo e filosofo dell’Università Federico II di Napoli, Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Gualtiero Sigismondi, vescovo di Foligno.

Sono stati toccati tutti i principali argomenti legati allo spirito del Concilio Vaticano II, aperto da Giovanni XXII l’11 ottobre 1962 e chiuso da Paolo VI l’8 dicembre del 1965, in un clima di grande speranza per la Chiesa, pronta ad aprire relazioni nuove con il mondo moderno e con le altre culture. È stato, in particolare, monsignor Sorrentino ad affrontare il tema del rapporto con le religioni non cristiane, soprattutto con l’Islam, verso il quale è possibile aprire un confronto, nel rispetto reciproco. Del resto fu proprio San Francesco d’Assisi a compiere uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo tra Islam e Cristianesimo, incontrando il sultano d’Egitto a pochi chilometri dal Cairo: un evento descritto dagli storici all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco, ognuno con la propria fede, ognuno con la propria identità. Proprio come quando papa Giovanni Paolo II scelse Assisi, nel 1986, per la prima “Giornata mondiale di preghiera per la pace”, riunendo 124 rappresentanti di tutte le religioni della terra nel nome di San Francesco e dello “spirito di Assisi”.

All’iniziativa è intervenuto anche l’assessore regionale a Welfare e coesione sociale, Luca Barberini, ringraziando la Diocesi di Foligno “per aver organizzato un incontro su temi così importanti e attuali e per aver invitato anche le istituzioni politiche regionali a partecipare all’iniziativa: ascolto e dialogo sono due elementi fondamentali per costruire una comunità più giusta, dove spesso è la politica ad aumentare le divisioni”.
“Il clima di paura e di odio che il mondo sta vivendo, soprattutto dopo gli attentati di Parigi – ha detto Barberini – impongono una riflessione aperta sul rapporto fra culture diverse, sul dialogo interreligioso, sul tema della libertà religiosa. L’Umbria è da sempre terra di dialogo, di pace e di speranza, ponendosi come luogo di confronto, di integrazione e di cooperazione nel segno di figure come San Francesco d’Assisi e San Benedetto da Norcia, simboli e custodi di questi valori. È bello che da Foligno e dall’Umbria venga lanciato al mondo un appello al dialogo e alla pace”.

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