Foligno, l’almanacco Barbanera è diventato patrimonio Unesco

FOLIGNO – Il calendario Barbanera, nato a Foligno nel 1762 e ancora oggi tra più noti e diffusi in Italia, è diventato patrimonio dell’Unesco. La “Collezione degli almanacchi Barbanera”, conservata presso la Fondazione Barbanera 1762, è stata infatti inserita nel prestigioso “Memory of the World Register”, tra i documenti che hanno segnato la storia dell’umanità, come l’alfabeto fenicio, la Sinfonia n° 9 di Beethoven, i film dei Fratelli Lumière e il Diario di Anna Frank. L’Unesco ha dato lustro allo storico lunario folignate, sottolineandone il “valore universale” e riconoscendolo come “simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura di massa”.

Il celebre almanacco è stato accolto nell’elenco che tutela, perché beni universali, documenti, biblioteche, archivi, tradizioni orali, divenuti patrimonio documentario dell’umanità, pietre miliari nel progresso delle nazioni e delle civiltà, espressioni di una cultura di pace. E’ diventato cioè “Memoria del Mondo”, un riconoscimento importante per un emblema della cultura e delle tradizioni popolari italiane, che promuove l’immagine di Foligno e dell’Umbria nel mondo, e che arriva dopo un lungo percorso. Giunto da Abu Dabhi, dove a ottobre si è riunita l’International Advisory Committee dell’Unesco, il riconoscimento era in attesa dal 2014, anno in cui la “Collezione di almanacchi Barbanera” degli anni 1762-1962 – dichiarata con i suoi 356 esemplari come la più completa al mondo – è entrata nelle “nomination” della Tentative List. Un passo importantissimo, che ha fatto subito ben sperare quanti coinvolti nella cordata a sostegno di questo pezzo di tradizione italiana. E ora Barbanera è tra i sei italiani a essere parte, dal 1992, del prestigioso elenco del Memory of the World Register, come almanacco per eccellenza, scelto a rappresentare tutti gli almanacchi del mondo.

La motivazione data dall’Unesco è la seguente: “La Collezione di Almanacchi Lunari Barbanera, costituita da 356 esemplari datati dal 1762 al 1962 è la più completa al mondo. Il suo valore è universale e deriva dal suo essere simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura di massa e l’identità di intere nazioni fino all’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa”.

Barbanera
“Siamo ancora increduli ed emozionati – commenta Feliciano Campi, editore e proprietario della Collezione degli Almanacchi della Fondazione Barbanera 1762 – e non perché non ci avessimo creduto, anzi. Ma aspirare ad entrare nel ‘Memory of the World Register’ è stato puntare davvero molto in alto. Ce l’abbiamo fatta e questo lo dobbiamo a chi ha creduto prima di noi in questa tradizione che ha superato i due secoli e mezzo, a tutti coloro che ci hanno sostenuto in questo cammino e in particolare al Club UNESCO Valle Umbra e del Clitunno, senza il quale questo bellissimo cammino non sarebbe mai iniziato. Poi i Sindaci del nostro territorio che hanno sostenuto la candidatura insieme a molti intellettuali. Abbiamo unito le nostre forze per centrare un obiettivo che appartiene all’Italia, a Foligno come luogo d’origine e all’Umbria intera”.

Sono 1390 gli Almanacchi del “Fondo Barbanera” che la Biblioteca della Fondazione mette a disposizione a chi voglia consultarli – previa prenotazione – nella sua sede a Spello, oppure online sul sito ufficiale: è tutto lì, dalla primissima preziosa edizione in folio del 1762, all’ultima del 2016. Ma non di solo Barbanera vive la Fondazione. Oltre 9000 sono gli almanacchi, i lunari, le strenne, dal XVI secolo ad oggi, di varie parti del mondo, che costituiscono un “Fondo Almanacchi” davvero unico. Che è frutto di un lavoro ininterrotto di ricerca e raccolta, oggi sempre più intenso, scaturito da un piccolo nucleo di almanacchi Barbanera che l’editore Feliciano Campi mise insieme intrecciando passione personale, attività imprenditoriale, genius loci di una terra – e di una famiglia – profondamente legata all’arte della stampa.

Negli anni quel primo nucleo è cresciuto, sono entrati pezzi unici, rari, in una ricerca che ha passato e passa al setaccio librerie antiquarie e specializzate, ma anche recuperando dagli archivi di precedenti stampatori folignati tutti quei materiali che ai “facitori” di almanacchi si legavano: bozzetti, testi, immagini, bozze, bossi di stampa. Tutto nell’obiettivo di un progetto che non ha eguali. Realizzare, partendo da Barbanera, un centro di documentazione dedicato al genere lunario, far confluire su quella raccolta il pensiero e la ricerca di esperti e intellettuali. Fino alla Fondazione Barbanera 1762 che, una ventina di anni fa, a quell’idea ha dato concretezza.

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La storia di un calendario made in Foligno

L’almanacco Barbanera trae il nome dall’omonimo astronomo e filosofo folignate che, 253 anni fa, decise di affidare alla carta stampata i suoi studi e le sue osservazioni, legate alla tradizione popolare e al buon vivere. Era il settembre del 1762: la prima copia del Barbanera – un foglio unico di un lunario da parete – uscì dalla stamperia di Pompeo Campana, una delle più note di Foligno, città con una forte tradizione tipografica, dove nel 1472, nacque la prima edizione a stampa della Divina Commedia. Da quel giorno, il calendario Barbanera è diventato una vera e propria istituzione, un marchio sinonimo di armonia, felicità e buon vivere.
A distanza di oltre due secoli, il pensiero, i consigli, l’ottimismo di Barbanera, si ritrovano nelle pagine e nell’inconfondibile atmosfera delle sue edizioni. Nel tempo i lettori sono cambiati, si sono urbanizzati, vivono esigenze, luoghi e ritmi diversi. Eppure Barbanera continua ad affascinare con le sue tradizioni, le previsioni, l’amore per il mondo e per la natura attraverso una filosofia che ricerca la qualità della vita, che tende all’armonia tra l’uomo e le cose, a scoprire il lato migliore di ogni situazione e a comprendere che la felicità va costruita giorno per giorno.

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