Foligno, si dimette l’assessore Belmonte. E Mismetti recupera il voto dei Socialisti

FOLIGNO – Nuovo terremoto nella Giunta comunale di Foligno, dopo la revoca, lo scorso anno, delle deleghe a Silvia Stancati (Pd) per far posto a Cristina Grassilli, rappresentante del Movimento per Foligno: si è dimesso l’assessore Emiliano Belmonte, che in queste ore ha lasciato l’incarico consegnando una lettera al sindaco Nando Mimetti, che così recupera il voto dei Socialisti. Ovvero di Roberto Ciancaleoni, l’unico consigliere comunale del Psi, che dopo una frattura interna al partito, ha disconosciuto il ruolo di Belmonte non assicurando più il suo voto a favore della maggioranza, da tempo in crisi dopo la perdita di vari pezzi, tanto che anche l’ultimo bilancio comunale è passato sul filo di lana. Belmonte dice di essersi dimesso per “compiere un gesto di responsabilità istituzionale nei confronti di tutti i cittadini”.

Ecco la lettera ufficiale delle dimissioni:

“Alla luce dei gravi fatti politici succeduti in questi mesi sia nella maggioranza di centro sinistra sia all’interno del mio partito, ritengo necessario da parte mia compiere un gesto di responsabilità istituzionale nei confronti di tutti i cittadini.
Pur prendendo atto dopo il colloquio avuto con il sindaco Mismetti e con i consiglieri di maggioranza che non sussistono motivi politici ne personali da giustificare una mia fuoriuscita dalla giunta, ricevendo anzi gli apprezzamenti di questi e del partito cittadino con le firme di 60 tesserati e dei 25 candidati del 2014 per farmi desistere da queste dimissioni.
Devo comunque prendere coscienza che l’assenza del voto cruciale del nostro consigliere comunale dissidente Ciancaleoni pesa troppo sulla crisi di maggioranza di questa città.
Mette a repentaglio l’intera maggioranza in consiglio comunale che rischierebbe di saltare.
La mia presenza in giunta, che ricordo essere giustificata dal fatto di essere stato primo degli eletti nelle amministrative del 2014 con 350 preferenze personali e 850 della lista da me costruita e dunque con l’aver contribuito alla vittoria della coalizione , è ritenuta ostile dal mio consigliere Ciancaleoni entrato in comune grazie alle mie dimissioni da consigliere per fare l’assessore.
Pur non avendo apportato in questi mesi quest’ultimo nessun tipo di contributo politico in consiglio comunale ne aver dato dei reali motivi politici critici alla mia azione amministrativa, il Ciancaleoni fa sapere che tornerà in maggioranza sostenendo la coalizione di centro sinistra solo se io non ci fossi più.
Ritenendo dunque a ventinove anni che la dignità umana e politica non ha prezzo e che se vogliamo realmente cambiare le cose in questa città e in Italia , dobbiamo noi per primi distaccarci da equilibri e giochi così squallidi e personalistici e non volendo , per il fine di salvaguardare la mia posizione personale, mettere a repentaglio la tenuta della maggioranza in una fase così delicata per la città di Foligno con forzature di qualsiasi sorta: non ho problemi a risolvere io stesso la criticità del sindaco. Consegno dunque a lui le mie dimissioni dalla carica di assessore.
Purtroppo la legge nazionale non permette a me che sono eletto di tornare a fare il consigliere comunale come i cittadini che mi hanno votato avevano richiesto. La strategia politica costruita contro la mia persona ha avuto il sopravvento. Mi assumo la responsabilità di essermi candidato con queste persone e non farò scontare alla città ne al partito questa mia ingenuità.
Mi dedicherò ai miei studi storici e al volontariato nel mondo della disabilità a cui va il mio pensiero chiedendo ufficialmente alla giunta di completare il piano di sostegno alle famiglie e alle persone con disabilità con contributi economici alle famiglie e con l’abbattimento di qualsiasi barriera sociale e architettonica.
Sto valutando la proposta del mio partito di assumere la carica di segretario comunale e di coordinatore regionale per il rilancio politico sull’area vasta del partito stesso, ma sono invece già sicuro di essere pronto a contribuire da esterno senza rimborsi alcuni a qualsiasi iniziativa associativa in favore della città.
Guardo poi alla costruzione di un progetto politico serio per Foligno, socialriformista repubblicano e liberale che abbia nei principi umani di dignità , dovere e moralità le basi che sino adesso non hanno contraddistinto questa esperienza politica.
Un progetto che si aprirà solamente a cittadini e candidati che non vorranno perseguire fini personali e materiali. Saluto i tanti amici che mi hanno sostenuto in questi anni, i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, i dipendenti del comune di Foligno e tutte le istituzioni cittadine.
Un ringraziamento particolare va alla mia famiglia e ai vertici del mio partito che sino all’ultimo hanno tentanto di farmi desistere da tali dimissioni a cominciare dalla segretaria Antonella Donati al vice Daniele Pocceschi e ai vertici regionali del mio partito, Carini Cesare e Silvano Rometti su tutti a cui va la mia stima e il mio affetto.
Fa male andarsene senza un motivo dopo averci messo il cuore , i varchi il piano parcheggi il piano di protezione civile la digitalizzazione dell’edilizia lo sconto alle famiglie per gli abbonamenti scolastici e le tante iniziative da me iniziate , spero possano essere portate avanti da chi mi succederà.
Sarà sicuramente motivo di riflessione e di crescita personale stare lontano da logiche che non mi appartengono consentendomi di presentarmi alle elezioni del 2019 insieme ai miei coetanei e iscritti con una determinazione ancora maggiore .

E DOPO BELMONTE?

E intanto a Foligno è già scattato scattato già il toto nomi su chi prenderà il posto di Emiliano Belmonte in giunta. Secondo voci di corridoio, tra i papabili ci sarebbero il vicesegretario comunale dei socialisti, Francesco Angelucci, o l’ex assessore Stefania Mancini, in giunta la precedente legislatura al posto del vice sindaco Massimiliano Romagnoli, che uscì dall’esecutivo sempre per problemi interni all’area socialista. Sembra, comunque, che il sindaco Mismetti stia aspettando una rosa di nomi dal direttivo regionale del Psi per poter scegliere. Ma potrebbe anche decidere di non nominare nessuno, visti che finora la questione socialista ha quasi sempre generato problemi.

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