Sangemini, rientra il rischio esuberi

SAN GEMINI – Nessuna uscita di personale, se non su base volontaria, fino al 2024; presentazione di un cronoprogramma di investimenti che l’azienda attuerà nel prossimo triennio 2019-2021, supportato da un piano di sviluppo commerciale e dalle relative politiche di marketing, “contenenti gli obiettivi di produzione e vendita dei diversi brand aziendali”; monitoraggio semestrale sull’andamento del piano industriale; cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione per la durata di 24 mesi; politiche di formazione messe in campo dalla Regione per “rafforzare le competenze dei lavoratori in coerenza con gli investimenti aziendali”. Sono questi i punti salienti emersi dal tavolo della vertenza Sangemini, l’azienda umbra di acque minerali, che si è tenuto oggi, 31 ottobre, presso la Regione Umbria a Perugia e che è stato accompagnato da uno sciopero di 8 ore dei lavoratori con presidio sotto il palazzo dell’ente al Broletto.
“Siamo soddisfatti dei significativi passi avanti che abbiamo fatto grazie alla mobilitazione – affermano Michele Greco e Paolo Sciaboletta, per la Flai Cgil Umbria – perché oggi abbiamo messo nero su bianco che non ci saranno licenziamenti da qui al 2024 e abbiamo ottenuto garanzie per i redditi dei lavoratori e sul piano industriale. Ora comunque – concludono i segretari Flai – la parola passerà ai lavoratori che dovranno esprimersi in assemblea sui contenuti dell’intesa”.
Intanto, le parti torneranno a incontrarsi il prossimo 5 novembre per un “tavolo tecnico” finalizzato ad approfondire e specificare i contenuti del verbale sottoscritto oggi in Regione.

 

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