Imposta di soggiorno, Federalberghi Confcommercio chiede al Comune di Perugia la modifica del regolamento

 

PERUGIA – Premessa la perdurante contrarietà all’imposta di soggiorno, un “balzello che di fatto riduce la competitività del sistema turistico senza apportare concreti benefici al territorio”, per Federalberghi della provincia di Perugia è essenziale che il Comune di Perugia modifichi almeno  il relativo regolamento.

L’associazione ha dunque elaborato e presentato all’amministrazione, nell’ambito di un confronto avviato da tempo, un documento contenente osservazioni e proposte di modifica, il cui punto chiave  è la destinazione degli introiti dell’imposta: per Federalberghi almeno il 50% delle risorse deve essere impiegato nel  rilancio turistico  del territorio, attraverso la definizione, congiunta e condivisa con le associazioni maggiormente rappresentative delle strutture ricettive, di una programma di interventi specifici nel contenuto e nei tempi di attuazione.

“Questo è un punto essenziale, che deve essere formalmente previsto nel regolamento – sottolinea il presidente Federalberghi della provincia di Perugia Confcommercio Simone Fittuccia– perché le promesso fatte in questi anni (ndr: l’imposta di soggiorno è stata istituita a Perugia nel 2013) sono state totalmente disattese, e gli introiti dell’imposta di soggiorno sono stati utilizzati per destinazioni che con il turismo o la promozione del territorio poco o nulla hanno a che fare”.

Ma le questioni sollevate da Federalberghi sono anche altre, ad esempio quella degli anticipi delle somme non ancora incassate dalle strutture ricettive. Alcune tipologie di clienti –  ad esempio i dipendenti pubblici che pernottano per ragioni di servizio, o i dipendenti privati che pernottano a  spese dell’azienda – non pagano direttamente la tassa di soggiorno e il pernottamento al termine della permanenza, perché per loro pagano gli enti o le aziende, con accordi a 90 o 120 giorni. L’impresa ricettiva si trova così a dover anticipare al Comune, in fase di rendicontazione trimestrale, somme che non ha ancora riscosso, in contrasto con quanto previsto dall’attuale regolamento. La modifica richiesta – mutuata da quanto  previsto ad esempio dal regolamento sull’imposta di soggiorno del Comune di Bologna – va dunque nel senso di prevedere il versamento dell’imposta non al termine del soggiorno,  ma contestualmente al pagamento del corrispettivo del soggiorno presso la struttura ricettiva, evitando l’anticipo delle somme non ancora incassate.

Federalberghi della provincia di Perugia chiede poi al Comune capoluogo di procedere quanto prima alla costituzione dell’Osservatorio permanente, già previsto nell’attuale regolamento e mai diventato realtà, che ha il compito di monitorare costantemente gli effetti dell’imposta di soggiorno e le sue ricadute sul territorio.

Un tassello della lotta all’abusivismo e al  fenomeno della concorrenza sleale è infine la richiesta di  inserire nel regolamento l’obbligo di versamento dell’imposta anche per i clienti degli appartamenti privati,  assicurando lo stesso trattamento per tutti coloro che soggiornano a Perugia, indipendentemente dalla forma di alloggio utilizzata.
“Pur continuando ad essere contrari all’imposta di soggiorno – conclude Fittuccia –  riteniamo che almeno, attraverso le modifiche da noi richieste al regolamento, si potrebbero ottenere vantaggi sia per le casse comunali che per il lavoro svolto dalle imprese della ricettività. Le attività alberghiere  – che non dimentichiamo devono anche sopportare l’onere di fare gli agenti contabili per conto del Comune e che troppo spesso vengono citate a sproposito quando si verificano irregolarità, commesse invece da altre  tipologie ricettive – vogliono essere messe nelle condizioni di operare in modo corretto; proprio per questo l’attuale regolamento  va assolutamente corretto.  Confidiamo dunque che  le nostre proposte possano presto trovare  consenso e attuazione da parte del Comune”.

 

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