Inceneritore Terni: c’è l’autorizzazione della Regione. Cinque Stelle scatenati

TERNI – “Non una parola ha speso sin dall’inizio del nostro dramma; adesso ci dona un altro inceneritore fino al 2027 almeno. Questo è il film dell’orrore che abbiamo visto girare dalla presidente di Regione”.

Durissima la nota che arriva dal capogruppo del M5S in Regione, Andrea Liberati, sull’autorizzazione concessa dalla Regione in merito all’inceneritore di Terni.

“Naturalmente costei – scrive Liberati – non mette l’impianto dentro casa sua, ma lo riserva a Terni, la città-fogna dell’Umbria, buco nero dove tutto può finire, trattata peggio di alcune realtà del Terzo Mondo.

A nulla è servito occupare Palazzo Cesaroni; a nulla è servito rilevare le criticità dell’iter amministrativo, né è servito ascoltare i rilievi preoccupati di tecnici e sanitari.

Zero rispetto per un territorio – quello ternano/narnese – già compromesso a livello ambientale e sanitario.

Zero rispetto del Consiglio Regionale che, pur svuotato di significato da tempo, è stato offensivamente scavalcato, perché si sarebbe espresso collegialmente in seduta tra sole 72 ore.

Avanti, invece, con le multinazionali di rapina e morte.

Ci si è prontamente messi a tappetino verso un gruppo industriale amico di alcuni capi partito, latore di un progetto che non ha minima valenza produttiva, foriero di nuovi danni ambientali e sanitari, bruciando plastiche e altro, utile solo ad accaparrare impropriamente incentivi pubblici.

A questo punto la città dovrà rispondere con forza, partecipando in massa alla manifestazione di sabato pomeriggio, 25 marzo. E’ altresì evidente che, da un lato, metteremo in campo manifestazioni di disobbedienza civile, mentre, dall’altro, ci si rivolgerà al giudice amministrativo per richiamare quel buon senso e ottenere quella giustizia finora negate alla città di Terni.

Quanto alla Regione Umbria e alle altre istituzioni territoriali, è evidente che esse ormai sono totalmente screditate e delegittimate grazie anche a questo ennesimo schifo, operato da nullità strapagate che è d’obbligo espungere dalla società civile e politica”.

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