Industria 4.0, terremoto e riforme: ecco il Defr per il 2017

PERUGIA – Inizia a Palazzo Cesaroni la sessione di bilancio per il 2017. L’avvio è stato dato con la presentazione del Defr (Documento di economia e finanza regionale) 2017 – 2019 alla Prima commissione consiliare da parte dell’assessore regionale Antonio Bartolini, delegato dalla presidente Marini che detiene le competenze sul Bilancio. Il Defr, che per la prima volta viene presentato entro la fine dell’anno, dedica un parte specifica al terremoto, oltre alle consuete 5 aree di intervento (istituzionale, economica, culturale, territoriale, sanità e sociale). Tra gli elementi fondamentali del documento, in un contesto di ulteriore taglio dei trasferimenti statali, l’invarianza del prelievo fiscale, l’attuazione della programmazione europea 2014-2020, la strategia macroregionale, la razionalizzazione della spesa, il principio della responsabilità dirigenziale.

Bartolini ha sottolineato che il Defr “contiene un paragrafo specifico dedicato al terremoto, delineando gli obbiettivi strategici della ricostruzione in termini politici e economici, che sono stati illustrati ieri nel corso dell’Assemblea legislativa dalla presidente della Regione Catiuscia Marini. Questo Defr va apprezzato anche perché, insieme al Bilancio, viene presentato per la prima volta entro la fine dell’anno, rispettando i tempi canonici. Questo ci consentirà, tra le altre cose, di affermare il principio di responsabilità dirigenziale che si fonda sulla definizione degli obiettivi ad inizio anno. Poter avere entro dicembre il Defr, che contiene i macro obiettivi, consente alla struttura di predeterminare gli obiettivi da raggiungere entro gennaio, e quindi di avere un effettivo sistema di valutazione. E anche questo accade per la prima volta. Il Defr prosegue nella scelta di NON AUMENTARE IL PRELIEVO FISCALE, malgrado la progressiva riduzione di risorse statali derivanti dai provvedimenti nazionali di taglio della spesa e di pareggio di bilancio. Per questo è fondamentale attuare al meglio la programmazione dell’Unione Europea 2014-2020, confermando la strategia che ci siamo dati già da qualche anno. Altro elemento importante del Defr è la decisione di portare avanti anche la STRATEGIA MACROREGIONALE, ad esempio con il protocollo formato con Toscana e Marche per la costituzione della sede unica a Bruxelles. Ma anche nella parte del documento dedicata alla sanità è prevista l’attuazione della centrale acquisti macroregionale, e a breve si arriverà ad una prima intesa per attuare alcune gare a livello macroregionale. Per quanto riguarda la programmazione finanziaria, il bilancio che arriverà sarà ‘lacrime e sangue’, molto più dei precedenti. Speriamo, come regioni, che con la Legge di stabilità riusciremo ad ottenere un’apertura sul tema dell’avanzo vincolato. Così com’è, infatti, blocca gli investimenti, creando un problema strutturale: la spesa è troppo rigida e questo ci crea grossi problemi, con riflessi sull’economia e sulle imprese. Il Defr, oltre alla parte dedicata al terremoto, contiene cinque aree di intervento: istituzionale, economica, culturale, territoriale, sanità e sociale”.

Diversi gli interventi da parte dei consiglieri regionali. Valerio Mancini (LN) ha sottolineato la necessità di investimenti infrastrutturali. “Se non cambiate rotta – ha detto il consigliere Maria Grazia Carbonari –  esiste il rischio di un aumento dei tributi. Per molto tempo sono stati tenuti troppo larghi i cordoni della borsa. Serve una revisione della spesa completa e attenta. Nelle partecipate c’è un notevole spreco di risorse”. Solinas ha richiamato l’attenzione sulla necessità di investire in infrastrutture ma anche sullo sport e il tempo libero. Sulle problematiche legate all’avanzo vincolato si è concentrato Claudio Ricci, mentre Silvano Rometti (SeR) ha spostato l’attenzione sull’incertezza del terremoto. “Il Defr riafferma capisaldi importanti – ha detto il consigliere Gianfranco Chiacchieroni (Pd) – come il contenimento dei costi e le economie di spesa importanti. Ma noi dobbiamo mettere a leva il patrimonio regionale, per cercare di sfruttare tutte le risorse che abbiamo. Serve una politica di valorizzazione del patrimonio per farlo diventare uno strumento strategico di sviluppo per il territorio, i cittadini e le imprese”.

Oggi è troppo difficile acquistare beni pubblici. Dobbiamo fare uno scatto in avanti dando valore alla cosa pubblica e creando economia. Dobbiamo essere convinti di questa possibilità, dotandoci di una struttura adeguata e, se necessario, di un cambio di procedure”.

La scheda del provvedimento

AREA ISTITUZIONALE. Dare un contributo alla competitività territoriale proseguendo nell’attività di RIFORMA DEGLI ASSETTI ISTITUZIONALI (Riforma endo regionale) attraverso un percorso che accompagni gli enti di area vasta ad assumere il ruolo di centri servizio per gli enti locali. Interventi di razionalizzazione e semplificazione del SISTEMA DELLE AGENZIE DEL SISTEMA DELLE AGENZIE, per realizzare sinergie, integrazioni ed economie di spesa delle partecipate. Prosecuzione del processo di razionalizzazione, riduzione, semplificazione, rafforzamento della governance e qualificazione della spesa delle SOCIETÀ PARTECIPATE. Ulteriore sviluppo della semplificazione organizzativa della Regione, attraverso l’attuazione del Piano triennale per la semplificazione-Agenda 2016-2018.

AREA ECONOMICA. Fronteggiare l’impatto dell’“EMERGENZA ECONOMICA” CAUSATA DALLA CRISI SISMICA agosto-ottobre 2016 impegnandosi alla semplificazione della ricostruzione del tessuto economico e produttivo, proseguendo nell’azione di sostegno al credito e all’occupazione (ammortizzatori sociali in deroga). Particolare attenzione al comparto agro-alimentare e turistico. Sul versante generale: utilizzare le opportunità del Piano nazionale INDUSTRIA 4.0 attraverso gli accordi di programma sulle aree di crisi Terni-Narni e aree terremotate, anche appoggiando la disponibilità espressa da Confindustria per fare dell’Umbria un hub digitale per l’Italia centrale; la capacità dell’Umbria di essere attrattiva da un punto di vista turistico; attivare politiche dal lato della domanda per ciò che attiene al MANUFATTURIERO, e più orientate sull’offerta per il COMPARTO ECONOMICO LEGATO ALLE RISORSE TERRITORIALI. Integrare le politiche di sviluppo e realizzare politiche attive del lavoro che finanziano l’occupazione. Scommettere su QUALITÀ, FORMAZIONE, INNOVAZIONE attuando le linee definite nella “Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente dell’Umbria (Ris3)” 2014-2020.

AREA CULTURALE. Conferma del posizionamento dell’Umbria per ricchezza e qualità dell’offerta culturale. Realizzare una rete efficace che valorizzi e metta a sistema, anche da un punto di vista economico e finanziario, l’offerta di beni e attività culturali. Predisporre e approvare entro il 2017 la legge quadro regionale in materia di cultura e sua valorizzazione. Obiettivo di fondo è la RIAGGREGAZIONE DELL’OFFERTA CULTURALE per realizzare dimensioni ed economie di scale funzionali al rilancio del settore. Attenzione particolare ad attività di ricostruzione dei beni danneggiati dal sisma.

AREA TERRITORIALE. Paesaggio, territorio, ambiente naturale e antropico sono un patrimonio funzionale alla crescita e allo sviluppo. Nel 2017 sarà riavviato il percorso di definizione del PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE. Proposte di normative regionali in materia di CONSUMO DI SUOLO dovranno tener conto del ddl approvato dalla Camera relativo a contenimento e riuso. Sul fronte RIFIUTI, prosecuzione delle azioni per l’incremento della differenziata; completamento degli interventi nei poli di Casone e Belladanza per incrementare l’efficienza del sistema integrato regionale di recupero e riciclaggio. Aggiornamento del Piano di tutela delle acque, da approvare entro il 2017, completamento del regolamento per la salvaguardia delle aree ad uso potabile. Approvazione entro il 2017 della Strategia energetica ambientale regionale. Diagnosi e certificazioni energetiche degli immobili di proprietà pubblica: nel corso del 2017 definizione dei criteri finanziabili mediante bandi e programmi regionali. MOBILITÀ: nel corso del 2017 apertura al traffico di altri tratti della Perugia-Ancona e della Foligno-Civitanova; prosecuzione delle attività per la definizione della nuova stazione ferroviaria AV Roma-Firenze. Entro il 2017 approvazione esecutiva del piano di bacino unico regionale, mirato ad organizzare un unico programma di esercizio del Tpl che nel 2017 saranno oggetto di gara pubblica per servizi su gomma e lacuali.

AREA SANITÀ E SOCIALE. Attuazione protocollo d’intesa tra Marche, Umbria e Toscana che prevede sinergie interregionali per sanità e welfare. Rivisitazione dei contenuti del NUOVO PIANO SANITARIO in corso di elaborazione, garantendo un sistema pubblico e universalistico e senza costi aggiuntivi per i cittadini pur nel quadro del contenimento della spesa. Azioni prioritarie del 2017 saranno rivolte alle macroaree prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera e sulle azioni traversali di sistema, e si proseguirà nell’attuazione del Piano regionale di prevenzione. Particolare attenzione al sostegno dei NON AUTOSUFFICIENTI e delle loro famiglie attraverso il nuovo Piano regionale per la non autosufficienza: conferma del fondo regionale; programmazione integrata territoriale; presa in carico sulla base di valutazione unitaria dei bisogni; sostegno ai livelli conseguiti di domiciliarità e semiresidenzialità. Integrazione ospedaliera tra Aziende e nosocomi di territorio. Prosegue nel 2017 il programma di investimenti in sanità (completamento interventi ospedali di Terni, Castiglion del Lago, Città della Pieve e avvio procedure per ospedale unico Narni-Amelia). Programmazione degli acquisti su base regionale mediante la CENTRALE REGIONALE PER GLI ACQUISTI IN SANITÀ (Cras). Ulteriore sviluppo nel 2017 dell’implementazione del fascicolo sanitario elettronico. Il Nuovo Piano sociale regionale adottato sarà approvato nel 2017. Prevede il rafforzamento del welfare rilanciando il modello di governance che individua come centrale la zona sociale, attraverso la gestione associata dei Comuni per mettere a regime il SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE E ZONALE INTEGRATO (SISO). Si lavorerà alla definizione di un modello di regolazione per l’accreditamento dei servizi sociali (servizi residenziali e semi per minori e anziani). Proseguiranno nel 2017 le attività già avviate nel 2016 relative alle misure del Por Fse 2014-2020: minori, disabili e anziani, con attenzione particolare a non autosufficienza; family help; innovazione uffici di cittadinanza; mediazione familiare; invecchiamento attivo; azioni dedicate alle cinque città ricomprese nel programma Agenda Urbana.

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