Laureati in Umbria: dati poco confortanti

PERUGIA – Doccia fredda per i laureati in Umbria. Secondo i dati elaborati da Mediacom043 sulla base del Rapporto Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, relativi alle previsioni del trimestre agosto-ottobre 2017, in Umbria su 11mila 820 assunzioni previste nel settore privato non agricolo solo 1.312 riguardano i laureati, con una percentuale dell’11,1 per cento, decisamente inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta al 14,6 per cento. Per poter essere sulla stessa lunghezza d’onda dei dati nazionali, si sarebbero dovute assumere 414 unità in più. E così l’Umbria risulta in ultima posizione nell’area del Centro-Nord e in quindicesima posizione a livello nazionale, riuscendo a fare peggio perfino di alcune regioni del Mezzogiorno quali la Campania e la Calabria. Tra le ultime posizioni si attestano la Sardegna (10,4 per cento), la Puglia (10,2 per cento), l’Abruzzo (10,2 per cento), il Molise (9,8 per cento), e la Basilicata (8,8 per cento). Tra le prime posizioni per numero di laureati assunti nel settore privato spiccano la Lombardia (19,4 per cento), il Lazio (17,9 per cento), il Piemonte (15,8 per cento), la Valle d’Aosta (15,8 per cento) e il Trentino Alto Adige (15,5 per cento). E l’Umbria rimani indietro anche se si considera la sommatoria delle assunzioni dei laureati e dei diplomati. Per quanto riguarda la tipologia di figure maggiormente richieste dal mercato privato umbro, emerge al primo posto la voce cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici con 184 chiamate al lavoro nel trimestre. Quindi commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi con 133 assunzioni, personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone con 114, conduttori di mezzi di trasporto con 71, operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche con 68, operai nelle attività metalmeccaniche richiesti in altri settori con 62. Tra le prime dieci professionalità assunte rientrano anche il personale non qualificato nella logistica, facchini e corrieri (62), operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici (57), operai specializzati e conduttori di impianti nell’industria alimentare (48) e personale di amministrazione, di segreteria e dei servizi generali (47). Seguono poi esperti nelle vendite, marketing e distribuzione commerciale (41), tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (37), addetti accoglienza, informazione e assistenza della clientela (36), specialisti della formazione e insegnanti (26), addetti alla gestione dei magazzini, della logistica e degli acquisti (19), tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione (18), conduttori di macchinari mobili (17), tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione (11), progettisti, ingegneri e professioni assimilate (10), specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (9), operai specializzati nelle industrie del legno e della carta (8), specialisti in discipline artistiche e in scienze umane e sociali (7) e professioni specifiche nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia (3). Per quanto concerne invece i diplomati le cose sembrano diverse. La previsione di assunzioni per il trimestre agosto-ottobre in Umbria parla di 4mila 515, il 38,2 per cento delle 11mila 820 complessive nella regione. Sui diplomati il dato umbro è in linea con la media nazionale, attestata al 38,1 per cento.

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