Legge elettorale regionale: confronto in commissione

Dopo la pausa estiva avviato stamani il confronto sulla proposta di legge elettorale regionale nel corso della riunione odierna della Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari. Il presidente Andrea Smacchi  (PD) ha illustrato i punti principali sui quali la maggioranza di centrosinistra ha registrato una convergenza ed anche quelli sui quali c’è ancora una posizione “aperta”. Un “accordo di massima”, ha spiegato Smacchi c’è sulla conferma dell’elezione diretta del presidente, turno unico, no al voto disgiunto, cancellazione del “listino”. Per quanto riguarda la ripartizione dei seggi il quadro potrebbe essere il seguente: “al di sotto del 40 per cento la coalizione vincitrice prende il 55% dei seggi (11 consiglieri più il presidente), mentre 9 consiglieri assegnati all’opposizione; tra il 40 e il 60 per cento 12 consiglieri (pari al 60%) più il presidente, 8 alle liste di opposizione; oltre il 60 per cento 13 consiglieri (sempre più il presidente) e 7 agli altri. Il numero di 13 seggi al vincitore rappresenta il numero massimo”. I punti sui quali non si è ancora raggiunta una sintesi di maggioranza, ha spiegato  Smacchi “riguardano i COLLEGI, anche se si registra un’opinione prevalente per il collegio unico, e nel caso dovessero essere due il riparto sarebbe 15 a Perugia e 5 a Terni. Sulla PREFERENZA DI GENERE la questione è aperta, mentre c’è accordo sulla presenza di almeno il 40 per cento di un genere nelle liste elettorali”.
Altro punto in discussione riguarda soglie di sbarramento e correttivi. Il metodo di assegnazione potrebbe essere il D’Hont o altro proporzionale con correttivi, che possano   assicurare un seggio al secondo e terzo partito partito della coalizione vincente, e anche alla coalizione perdente con il miglior risultato, superando almeno il tre per cento se la SOGLIA NATURALE che si produrrà sarà superiore. Il criterio è di assicurare rappresentatività politica e territoriale. Sulla questione composizione Esecutivo – ha detto infine Smacchi – non c’ è incompatibilità tra consigliere e assessore e si da la possibilità di nominare anche assessori ”.

INTERVENTI

ORFEO GORACCI (Comunista umbro). Parla di “proposta non convincente, non sono d’accordo su proposte sbarramenti e correttivi per liste minori. Sì a proporzionale puro”.
FRANCO ZAFFINI (Fd’I). Sottolinea negativamente la mancanza di una proposta organica da parte della maggioranza e  ne sollecita l’elaborazione.
RAFFAELE NEVI (Forza Italia). Esprime perplessità sulla mancanza di una proposta e delinea una ipotesi di riparto dei seggi: “al di sotto del 40% si va al ballottaggio; dal 4o al 45 % la lista vincitrice prende 11 seggi (più il presidente); dal 45 al 60% 12 (più il presidente); sopra al 60% 13 (più il presidente)”. Propone poi di premiare la “migliore tra le liste perdenti; di consentire il voto disgiunto “altrimenti non voteremo la legge”; via il listino; attribuzione con il sistema D’Hont; sbarramento di coalizione al 10; apertura sulla proposta di ripartizione dei seggi illustrata da Smacchi; sì ai due collegi; no alla preferenza dei genere, sì alla rappresentanza di genere in lista di almeno il 40%.
SANDRA MONACELLI (Udc). Stigmatizza la mancanza di una proposta da parte della maggioranza. Posizione favorevole al doppio turno e al collegio unico, sì alla preferenza di genere e al sistema proporzionale che garantisca massima rappresentanza.
DAMIANO STUFARA (Prc-Fds). Ritiene opportuno garantire una maggiore proporzionalità alla “rappresentanza politica dei cittadini”. Ritiene sbagliato porre pregiudiziali su turno unico o doppio, o sul voto disgiunto. Rispettare principio di governabilità, ma prevedere un premio di maggioranza più contenuto. Contrario a soglie di sbarramento; sì alla preferenza multipla di genere. Sulla questione dei collegi ritiene che anche con il collegio unico si possano prevedere nella legge delle eque rappresentanze provinciali equilibrate. Favorevole ad un confronto preventivo anche con le forze  non presenti in Consiglio regionale, ma rappresentate in Parlamento.
MASSIMO BUCONI (Psi). Favorevole all’attuazione di un criterio proporzionale che garantisca rappresentatività politica e territoriale. Favorevole al turno unico; no al listino e al voto disgiunto. Si al collegio unico, “ma sensibile alle ragioni di chi sostiene il doppio”; no alla preferenza di genere, favorevole a rappresentanza di genere del 40% in lista. Concorda su criterio proporzionale che rispetti le naturali soglie di accesso. Sì alla nomina di assessori ESTERNI.
MASSIMO MANTOVANI (Ncd). Indica la “governabilità” come principale obiettivo, “garantire democrazia, governabilità e rappresentatività, in un sistema presidenziale”. “Essenziale” il doppio turno; scegliere il sistema proporzionale maggiormente efficace sul piano della rappresentanza politica. Due collegi da ridisegnare in linea con la proposta di legge nazionale per garantire in maniera complessiva la rappresentatività dei territori dell’Umbria.
La Commissione, all’inizio della seduta ha approvato (astenuto Mantovani-Ncd; Goracci-Comunista umbro non ha partecipato al voto) la proposta di legge di modifica statutaria firmata dai componenti dell’Ufficio di Presidenza (Eros Brega-presidente; Damiano Stufara e Andrea Lignani Marchesani vicepresidenti; Fausto Galanello e Alfredo De Sio consiglieri segretari) che  riduce il numero dei componenti l’Ufficio di Presidenza da 5 a 3 e abolisce il Comitato per la legislazione. Nella prossima riunione della Commissione   sarà anche illustrata un’analoga proposta del consigliere Gianluca Cirignoni (Lega) che oltre ai due punti sopracitati propone la riduzione del numero delle Commissioni e non consente la nomina di assessori esterni

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