Licenziata per un post su facebook, la Nestlè: “Ha ridicolizzato i responsabili del personale”

La Nestlè interviene sul presunto licenziamento di Marilena Petruccioli a seguito di suoi commenti pubblici su alcuni Social Network. La multinazionale affida a una nota la sua ricostruzione dei fatti:

“La signora Marilena Petruccioli, rappresentante sindacale, a fronte della violazione delle regole di igiene e sicurezza da parte di un collega – scrive la Nestlè Italia – ha attaccato pubblicamente i responsabili del personale aziendale, ridicolizzando sui social media il loro impegno teso a far rispettare le stringenti disposizioni igienico-sanitarie e di sicurezza previste all’interno dell’azienda, a tutela dei lavoratori stessi, dei prodotti e dei consumatori.

Infatti, l’episodio da lei rappresentato con scherno sui Social – continua la nota – si riferiva in modo chiaro ed inequivocabile a un richiamo da parte dei responsabili del personale dello stabilimento verso un collega a fronte di una accertata violazione delle norme sull’utilizzo dei regolari abiti da lavoro e dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) previsti per la mansione svolta sulle linee di produzione.

I commenti pubblici della rappresentante sindacale – aggiunge la Nestlè – hanno minato l’autorevolezza di chi all’interno dello stabilimento ha la responsabilità di far rispettare le normative vigenti per assicurare al consumatore un prodotto di alta qualità e la sicurezza dei lavoratori.

Da un esponente sindacale che ha la responsabilità di rappresentare centinaia di persone che lavorano nel più grande stabilimento del Gruppo Nestlé in Italia, ci si attendeva – continua la multinazionale – il sostegno e non la critica agli sforzi rivolti a salvaguardare – sempre e comunque – la sicurezza sul posto di lavoro, l’igiene e la qualità del prodotto.

Proprio in qualità di rappresentante dei lavoratori, la signora avrebbe dovuto farsi essa stessa portavoce di comportamenti esemplari all’interno dei sito.

La scelta invece di ridicolizzare pubblicamente, attraverso i social media, dove raccoglie un ampio seguito di colleghi, il comportamento di chi nel suo ruolo ha solamente agito per far rispettare le norme è ancor più grave perché legittima comportamenti errati che non possono essere accolti o giustificati in uno stabilimento Nestlè.

Risulta inoltre fuorviante il tentativo di rappresentare e minimizzare i ripetuti commenti della signora Petruccioli come non riferiti, o riferibili, al contesto dove lei lavora.

L’Azienda quindi conferma l’intenzione di sanzionare il comportamento tenuto da Marilena Petruccioli, ma – in quanto rappresentante sindacale dello stabilimento Perugina – non le sarà applicato nessun provvedimento senza che si sia svolta la procedura di consultazione sindacale prevista dalle normative vigenti.

L’Azienda auspica che i punti evidenziati vengano colti dalle rappresentanze sindacali e che il confronto possa risultare costruttivo e si possano ristabilire al più presto le corrette e consuete relazioni sindacali”.

Intanto la Nestlè ha convocato, come previsto dal contratto, la Fai Cisl Umbria per domani mattina, alle 10,30 presso l’Assindustria di Perugia per un tentativo di conciliazione.

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