Mobilitazione sindacale a sostegno di pensioni, lavoro, giovani e licenziamenti

La triade sindacale Cgil, Cisl e Uil non poteva non far sentire la propria voce e manifestare a sostegno delle fasce sociali più deboli e bisognose. E così l’11 ottobre scenderanno in campo sia a livello nazionale che regionale con il coinvolgimento anche di altre categorie e delegati contro la vertenza per le pensioni e il lavoro per i giovani, la riforma degli ammortizzatori sociali e i numerosissimi licenziamenti annunciati in Umbria. Presenti i tre segretari generali Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini a Perugia e Terni per proporre una nuova strategia da lanciare individuando delle priorità di intervento per sostenere l’Umbria, ma nel complesso l’intero paese. “Sul piano nazionale la vertenza aperta per cambiare la legge Fornero è la più importante battaglia unitaria che stiamo conducendo – spiega Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria – è doveroso che il governo trovi le risorse necessarie a rendere più flessibile ed equo un sistema che oggi è invece percepito dalle lavoratrici e dai lavoratori come profondamente ingiusto. Al tempo stesso – continua – la nostra azione unitaria deve svilupparsi anche a livello locale per rimettere al centro dell’agenda politica-istituzionale i temi del lavoro. Da tempo unitariamente ci siamo posti la domanda di come inquadrare in un piano generale le tante criticità aperte – ha proseguito Sgalla – su come confederalmente si possa tirare un filo comune tra il riconoscimento di Terni-Narni area di crisi complessa, i problemi legati alla fascia appenninica, la politica dei licenziamenti delle multinazionali, la ricostruzione post terremoto e le politiche per le aree interne, e ancora come rilanciare la filiera turismo-ambiente-cultura. Sono tutti pezzi di uno stesso puzzle: quale modello di sviluppo vogliamo immaginare per l’Umbria. Questa è la risposta confederale che un sindacato come il nostro deve saper mettere in campo. Partendo da un elemento che ha caratterizzato la nostra storia e che è elemento economico essenziale per i cittadini della nostra regione – ha poi concluso –  si chiama coesione sociale ed è l’opposto della frammentazione e dei campanili”. Il segretario generale della Uil nazionale, Carmelo Barbagallo annuncia che “sabato in tutta Italia e anche in Umbria (Perugia e Terni) manifesteremo sotto le prefetture per rivendicare gli obiettivi della piattaforma unitaria e a sostegno delle trattative in corso con il Governo. Noi vogliamo completare la seconda fase del confronto sulla previdenza, perché bisogna tutelare sia i giovani, costruendo sin da ora pensioni decenti, sia le donne, su cui spesso gravano i lavori di cura, sia i pensionati, sia i lavoratori che svolgono lavori gravosi. La devono smettere – insiste Barbagallo – di dire che non ci sono le risorse necessarie che, invece, possono essere recuperate da 111 miliardi di evasione, 60 miliardi di corruzione e 27 miliardi di pizzo e usura. È necessario, inoltre, separare la previdenza dall’assistenza e, ancora, congelare l’incremento automatico dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita: i lavori non sono tutti uguali e non tutti possono andare in pensione alla stessa età. Fermiamo quel meccanismo – ha concluso il leader della Uil – divenuto ingiusto e inaccettabile dopo l’approvazione della legge Fornero, e istituiamo una Commissione che stabilisca i criteri sulla base di valutazioni scientifiche e sullo studio delle patologie”. Insomma è arrivato il momento di intervenire e i sindacati, sempre in prima fila per difendere i diritti dei cittadini e dei lavoratori, sono pronti alla mobilitazione per dimostrare che le cose possono essere cambiate con le giuste risorse e con l’opportuna volontà da parte delle istituzioni che hanno gli strumenti per poter intervenire in maniera decisa e determinante.

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