Nestlé, l’azienda vende a Ferrero i dolci: “Ma il piano per la Perugina continua”

PERUGIA – La crescita e il piano per lo sviluppo di Nestlé va avanti e non c’è alcuna intenzione di vendita negli Stati Uniti. Questa trattativa non include i prodotti da forno Nestlé, a marchio Toll House. Lo dice proprio la Nestlé in una nota, dopo una giornata piena di incontri a Perugia, nella sede di Confindustria.

“In Ferrero abbiamo trovato una casa eccezionale per il nostro business dolciario americano, dove siamo sicuri potrà prosperare” ha commentato il Ceo di Nestlé Mark Schneider. “Allo stesso tempo – ha aggiunto -, questa operazione permetterà a Nestlé di investire e innovare nelle categorie in cui vediamo una forte crescita futura e dove deteniamo una posizione di leadership, come il pet care, l’acqua minerale, il caffè, gli alimenti surgelati e per l’infanzia”.

Il business dolciario di Nestlé US – si legge nella nota della multinazionale – rappresenta circa il 3% del fatturato di tutto il Gruppo Nestlé US. Con un fatturato di 26.7 miliardi di franchi svizzeri, gli Stati Uniti sono il primo mercato per Nestlé nel mondo. I prodotti dell’azienda – si legge nella nota – possono essere trovati nel 97% delle famiglie statunitensi, grazie a brand come Purina, Nestlé Pure Life, Coffee-Mate, Gerber and Stouffer’s. L’azienda impiega 50.000 persone in più di 120 siti in tutti gli Stati Uniti, comprese 77 fabbriche e dieci centri di ricerca.

Sul fronto dell’occupazione invece l’incontro perugino porta questo risultato: centocinquanta circa i part-time, 80 le ricollocazioni in aziende del territorio, oltre ai quasi 60 esuberi volontari incentivati già concordati nei mesi scorsi. Ecco dunque che stanno trovando collocazione i 364 esuberi previsti.

 

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