Norcia, convegno sui modelli di ricostruzione

NORCIA – Stamattina a Norcia istituzioni, geologi, architetti e ingegneri si sono confrontati sui nuovi modelli di ricostruzione post-terremoto, con un convegno presso il campo sportivo Europa, che ha inaugurato il secondo fine settimana di Nero Norcia.
Due le tavole rotonde: la prima dedicata a paesaggio e beni culturali e la seconda a tecniche di pianificazione complessa.
“La ricostruzione – ha detto l’architetto Stefano Boeri, progettista del Centro polivalente che sorgerà vicino a Porta Romana – passa innanzitutto dai vincoli geologici. E poi dalle aspettative di chi vive nel territorio”.

“Ad oggi abbiamo all’interno del centro storico un 30% degli edifici totalmente agibile – ha spiegato l’ingegnere Gianluca Fagotti, del servizio rischio sismico della Regione Umbria – 35% temporaneamente inagibili e solo il 35% che hanno l’inagibilità totale. I dati non sono così scoraggianti”. Si è parlato anche di quale aspetto restituire alla nuova Basilica di San Benedetto, partendo dalle considerazioni dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, che poco tempo fa aveva proposto uno stile antico-moderno. D’accordo con questa proposta l’architetto Giuseppe Capocchin, presidente nazionale dell’Ordine degli architetti.
“La crisi sismica è tra le più grandi che ha vissuto il nostro Paese – ha concluso l’architetto Alfiero Moretti, dirigente del servizio di Protezione civile della Regione Umbria – a Norcia sono crollate cinque chiese, perciò innanzitutto abbiamo l’esigenza di dare risposta sotto il profilo della sicurezza, che poi va coniugata con la tutela degli edifici storici. Ricostruire dov’era e com’era? Va bene ricostruire dove era, ma poi va aperto un confronto: chi tornerà a Norcia, e saranno in tanti, vorrà dei livelli di sicurezza maggiori”.

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