Omelia del vescovo Piemontese alle Acciaierie di Terni: “Il pensiero va alle popolazioni terremotate”

TERNI – Un pensiero rivolto a tutte le popolazioni colpite dal sisma ed un altro alla povertà sempre più diffusa che investe noi, il mondo. Alle Acciaierie di Terni si respira già aria di Natale.

“Il mondo del lavoro non vede diminuire la disoccupazione, anzi il rischio di nuovi disoccupati si fa reale, penso ai lavoratori del Gruppo Novelli, né si allarga la qualità dell’impiego. E tuttavia la solidarietà dimostrata verso i terremotati, anche il questo luogo, è un segno  di recupero dei valori natalizi dello scambio di doni tra gli uomini, come lo è tra Dio e l’umanità».

Queste le parole del vescovo della Diocesi Terni Narni Amelia Giuseppe Piemontese nella celebrazione in preparazione al Natale.

Massimiliano Burelli Ast
Ad di Ast Massimiliano Burelli

L’amministratore delegato di Ast, Massimiliano Burelli ha voluto puntare l’attenzione sul positivo traguardo raggiunto dall’azienda dopo anni di bilancio in rosso: “Questo Natale assume per tutti noi un significato particolare, poiché arriva dopo un periodo molto complesso e delicato nella vita dell’azienda, che ha coinciso con una  profonda crisi economica internazionale, dalla quale è ancora difficile capire come l’Europa, e il nostro Paese in particolare, ne potranno uscire fuori.

A fronte di un contesto così poco favorevole, siamo riusciti a raggiungere un importante traguardo: il ritorno all’attivo di bilancio, dopo molti anni di perdite. Tutti insieme abbiamo dimostrato di avere  le competenze, le energie e la volontà per tornare a competere sui mercati interni e internazionali. Ma siamo solo all’inizio , ora ci aspetta un percorso lungo e impegnativo: garantire a tutti noi e alle nostre famiglie un futuro di sviluppo, e ai nostri  azionisti una continuità di profitto.

Siamo usciti da una lunga vertenza, anche grazie al dialogo costruttivo con  le organizzazioni sindacali, alla collaborazione delle istituzioni locali e del Governo. Oggi in Europa siamo il secondo produttore di acciai speciali. Forniamo, con loro soddisfazione, i più grandi gruppi automobilistici e manifatturieri. Ma vogliamo fare di più, vogliamo far diventare AST un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. E per questo dobbiamo cambiare pelle, come stiamo iniziando a fare.

Abbiamo definito i nuovi valori aziendali, abbiamo aperto i cancelli  della nostra fabbrica al territorio, abbiamo reso trasparenti e rigorose le nostre procedure. Abbiamo messo ai primi posti del nostro impegno la sicurezza di tutti i lavoratori e la lotta alla corruzione. Ora serve un ultimo sforzo : vincere la competizione e costruire il futuro, facendo nostra la propensione al cambiamento.

Permettetemi di fare a tutti voi e alle vostre famiglie i miei più sinceri auguri per un sereno Natale e un felice anno nuovo. Ci aspettano mesi impegnativi, ma sono certo che ce la faremo, perché non ci mancano le energie, l’intelligenza,  la creatività e lo spirito di sacrificio necessario per vincere le sfide importanti che ci attendono”.

«Seguendo una antica tradizione, tutta la nostra città, rappresentata dalle Istituzioni si ritrova attorno alla grande famiglia delle Acciaierie, ai lavoratori, impiegati, dirigenza, proprietà per uno scambio di auguri in una delle feste più importanti e sentite dell’anno.  L’atmosfera natalizia ravviva i ricordi, accende la speranza, rafforza le attese di benessere e l’impegno per un futuro migliore.

Tutto ciò lo sintetizziamo ed esprimiamo con le espressioni degli auguri reciproci, ma soprattutto con la celebrazione dell’Eucarestia nella quale le parole che pronunziamo sono rese efficaci dalla presenza di Gesù Cristo, che rinnova il mistero del Natale.

Per noi cristiani le parole dettate dalla convenienza civile, oggi diventano atto religioso in questo luogo, cattedrale dell’operosità umana e civile, tempio dove la fatica dell’uomo si trasforma in sacrificio e preghiera elevata a Dio creatore per il progresso umano, civile e religioso di ognuno, per il benessere della società, per la partecipazione all’opera creatrice di Dio.

So che in passato la partecipazione a questa celebrazione era più corale: i tempi cambiano, le sensibilità anche, molti cristiani si sono intiepiditi, alcuni si pongono in maniera critica verso la Chiesa, l’indifferenza religiosa ha allargato i confini. Non stiamo qui ad invilupparci in un piagnisteo inconcludente, ma come “piccolo gregge” di evangelica memoria, siamo a dar voce all’anelito di fede e all’invocazione di bene, di giustizia, di lavoro e di pace per singoli, famiglie, fabbriche, città e nazione.

Nella consapevolezza che la preghiera fiduciosa e comune ottiene quanto la presunzione delle sole forze umane non riescono e non possono procurare.

La celebrazione religiosa del Natale, soprattutto la celebrazione del mistero di Natale attraverso la Messa attualizza e rende presente quanto Dio ha deciso di realizzare tra gli uomini e con gli uomini. Innanzitutto attraverso la Parola di Dio proclamata, e poi la preghiera Eucarestica.

Nella storia del Popolo di Dio è stata sempre grande l’attesa per la venuta del Messia, ma le attese erano soprattutto di natura cultuale, religiosa e politica.natale-2016-messa-acciaieria-24

Nel racconto dei Vangeli la venuta del Messia e la sua identità si sarebbero rivelate soprattutto quale manifestazione dell’amore di Dio per e tra gli uomini e elevazione della dignità degli uomini fino a raggiungere la familiarità con Dio.

Il brano del vangelo di Matteo, scritto soprattutto per annunciare ai cristiani provenienti dall’Ebraismo la natura del Messia, ne è un esempio.

E Gesù-salvatore è venuto a salvare l’umanità e ciascuno di noi  dai nemici che ci disumanizzano, dalle  passioni, dai  rancori profondi, dall’odio,  dalle dissolutezze,  dai vizi, dai crimini e dalle aberrazioni che ci fanno scadere al livello delle belve.

Da questi nemici Gesù ci libera e ci salva oggi, ma noi ci interroghiamo se vogliamo accoglierlo e farlo entrare come  salvatore nella nostra vita?

Sarà  Emanuele, Dio con noi, Dio che pone la tenda tra noi, che vive tra le nostre case, che si accompagna all’uomo, che si fa carico dei pesi, delle miserie, dei peccati degli uomini.

E’ una realtà straordinaria, che come per Giuseppe è difficile da comprendere, ma che per il cristiano è fonte di commozione e di gioia che dà senso e serenità anche nelle situazioni più critiche. Pensiamo ai sentimenti di san Francesco di fronte al Natale, pensiamo alla forza e al coraggio dei martiri, pensiamo all’ardore  e alla intraprendenza dei santi.

Richiamando le parole pronunziate in questo luogo dal papa San Giovanni Paolo II nel 1981, possiamo essere aiutati ad avvicinarci a Gesù Cristo Figlio di Dio fatto uomo:

“Così, dunque, desidero esprimere la convinzione che questa odierna (visita) festa rafforzerà e consoliderà il vostro incontro con il Vangelo del lavoro. Spero che essa avvicinerà il grande banco del lavoro moderno, al quale qui a Terni operano migliaia di uomini, a quel modesto banco del carpentiere Giuseppe di Nazaret, al quale si presentava come lavoratore Gesù Cristo, figlio di Dio e figlio dell’uomo. E spero che, in questa prospettiva, potrete vedere in una luce più piena il valore e il senso del vostro lavoro e di tutta la vostra vita”. 

Infine Gesù è venuto sulla terra e ha donato la sua vita fino alla morte per affermare la giustizia e l’amore per gli uomini specie i piccoli, i poveri, gli emarginati.

Un amore che è diffuso nei nostri cuori e che Egli vuole diffondere in tutti i tempi e luoghi attraverso i suoi discepoli, i cristiani, tutti noi.

Impresa difficile e ardua, ma anno dopo anno ognuno con buona volontà può consentire al Signore di completare l’opera iniziata nel primo natale.natale-2016-messa-acciaieria-9

Desidero esprimere il mio augurio e benedizione riprendendo le parole pronunziate in questo luogo dal Papa San Giovanni Paolo II nel 1981, ora avvalorate dal cielo.

“Mentre auguro ogni bene per voi, penso, oltre che al vostro lavoro, anche alle difficoltà che ad esso sono inerenti; penso ai vostri progetti per il futuro; penso alle vostre famiglie, ai vostri bambini e ai vostri ammalati. Tutti benedico e tutti porto con me nel cuore, invocando su ciascuno le più abbondanti grazie celesti”.

La celebrazione ha visto la presenza dell’amministratore delegato dell’Ast Massimiliano Burelli, del prefetto di Terni Angela Pagliuca,  del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, delle autorità militari e della dirigenza aziendale.

 

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