Omofobia, emendamento Smacchi: “Per tutelare la libertà di manifestare il proprio pensiero”. Omphalos: “Vergogna”

PERUGIA – Le legge sull’Omofobia torna in Aula, e questa volta ad infiammare gli animi c’è l’emendamento Smacchi. Un piccolo comma, qualche riga aggiunta in coda all’articolo 1, quello delle finalità, che punta a far sì che la legge non sia più una bandiera ma tuteli la diversità e la libertà di espressione. “Ribadire l’alto principio costituzionale della libertà di manifestare il proprio pensiero e di attuare attività conformi ai valori di organizzazioni giuridicamente legittime”, così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) parla dell’obiettivo centrale dell’emendamento alla proposta di legge “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere” (di iniziativa dei consiglieri PD, Leonelli, Chiacchieroni e Solinas) presentato stamani da Andrea Smacchi (Pd).

L’esponente PD auspica che su una legge “delicata e che tocca tematiche e sensibilità tutte degne di rispetto, anche quelle antagoniste, si evitino spaccature e strumentalizzazioni determinate da rigidi ideologismi. Il mio emendamento – sottolinea  Smacchi – mira appunto a questo e, all’articolo 1 (1 ter) quello cioè che definisce principi e finalità della legge, stabilisce che: ‘non costituiscono discriminazione, violenza, istigazione alla discriminazione o istigazione alla violenza il manifestare liberamente il proprio pensiero, le proprie opinioni o i propri convincimenti riconducibili al pluralismo di idee, né attuare condotte conformi al diritto vigente o ai principi e valori di organizzazioni riconosciute dall’ordinamento giuridico, che svolgono attività di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione, di religione o di culto’”.

Emendamento stroncato da Omphalos, che parla di “emendamento vergogna” e fa un parallelismo con un emendamento che nel 2013 ha affossato la legge nazionale in discussione in Parlamento, “rendendola inutile e pericolosa, bloccandone definitivamente l’iter”.

Contro la legge il consigliere regionale Sergio De Vincenzi (Rp): “Il disegno di legge contro l’omofobia, dopo essere stato parcheggiato per due settimane, torna nuovamente in Aula senza nessuna copertura finanziaria. Nulla è cambiato dall’ultima seduta dell’Assemblea legislativa. Un atto di forza anti-democratico che costituirà un precedente per i prossimi processi legislativi”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.