Pendolari, Trenitalia incontra i viaggiatori: “Abbonamenti troppo cari”. Il problema dell’algoritmo

PERUGIA – Abbonamenti troppo cari per i pendolari. Dopo le proteste, lo dice Assoutenti che parla di qualcosa che non funziona, cioè un singolare algoritmo che, anziché  rendere le tariffe allineate, le disallinea, con il risultato che con questo sistema si paga di più”. Così il presidente Furio Truzzi spiega il problema che sta alla base della distorsione tariffaria scoperta dall’associazione nell’attuale meccanismo di calcolo, con cui gli abbonamenti arrivano a costare fino al 33% in più.

“Il problema nasce nel maggio 2015, quando di fronte agli ennesimi aumenti paventati, i nostri comitati dei pendolari scoprono che la tariffa sovraregionale è maggiore della somma delle singole tariffe regionali per le tratte coinvolte”, spiega Truzzi, precisando che quell’algoritmo “ce lo portiamo dietro dal 2007”.  Su questa vicenda, “Trenitalia si è sempre dichiarata disponibile e finalmente, in una riunione il 2 febbraio, ha detto che andranno dalle Regioni per battere cassa”, spiega Truzzi. “La cosa importante è che Trenitalia dica ‘sì, avete ragione”, prosegue Truzzi aggiungendo però che, se “il problema più importante è sistemare il futuro, c’è anche un problema che riguarda il passato: per questo – prosegue – stiamo raccogliendo le adesioni e presenteremo le carte perché chi ha pagato di più venga rimborsato”. La platea potenziale – precisa Truzzi – è di 70 mila persone, “ma è difficile che tutti abbiano conservato le carte: la cosa migliore sarebbe un gesto simbolico, un rimborso forfettario”.

La risposta di Trenitalia non si è fatta attendere: “La determinazione delle tariffe nel trasporto regionale è competenza esclusiva delle Regioni e delle Province Autonome. L’algoritmo cui fanno riferimento oggi i media è quello definito e approvato in sede di Commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome nel luglio del 2007”. Secondo Trenitalia esso “riguarda il modo per calcolare il costo dei biglietti e dei circa 7mila abbonamenti per le corse su treni regionali che hanno inizio e termine in regioni diverse. Parliamo quindi di tariffe sovraregionali”. “In quell’occasione, fu deciso di calcolarle sommando il costo delle tratte regionali secondo i prezzi in vigore in ciascuna regione e applicando alla somma un correttivo matematico che tenesse conto di una serie di fattori”, precisa Trenitalia.
La società sottolinea comunque che le istanze di abbonati e associazioni sono già presentate da Trenitalia alla competente sede, ovvero la Commissione Trasporti della Conferenza.

Alcuni abbonati e associazioni dei consumatori hanno evidenziato che nel corso del tempo quel metodo di calcolo ha prodotto delle sostanziali differenze di prezzo rispetto a percorrenze analoghe svolte all’interno di ogni singola regione”, spiega Trenitalia, che, da parte sua, ascoltate queste istanze, “ha ritenuto che fosse ragionevole farsi carico di sottoporle all’attenzione dell’unica sede titolata per decidere in materia, ossia la predetta Commissione Trasporti della Conferenza”. “Quel che deve in ogni caso essere garantito – ha precisato Trenitalia – è che il costo del servizio trovi comunque la necessaria copertura economica che, nel trasporto regionale, si ottiene dalla somma dei ricavi da tariffe e ricavi da corrispettivi pubblici contrattualmente fissati dalle Regioni a Trenitalia. I ricavi da abbonamenti sovraregionali concorrono a determinare quell’equilibrio”.

 

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