Perugia sarà la prima città italiana completamente cablata

PERUGIA – Nel capoluogo umbro l’80 per cento del territorio è già cablato e entro l’anno si prevede il raggiungimento del 100 per cento, fatta esclusione per le zone di Ponte San Giovanni e Ponte Felcino. A Terni invece si cominceranno i lavoro dal prossimo settembre puntando a raggiungere 45mila unità immobiliari, comprese le zone industriali. La banda larga si fa così spazio in Umbria. L’obiettivo è stato centrato secondo Open Fiber, la società costituita da Enel che ha come obiettivo ultimo quello di realizzare l”installazione, la fornitura e l”esercizio di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità in fibra ottica su tutto il territorio nazionale.

Una fitta rete di 700 chilometri, suddivisi in 385 km di rete interrata e 315 di collegamenti aerei hanno portato finora alla copertura di 64mila unità immobiliari di Perugia tra case, appartamenti, enti, associazioni e uffici, tutti raggiunti dal collegamento internet veloce grazie anche all”avvio della commercializzazione del servizio con tutti gli operatori. Soddisfazione emerge tra i vertici della società che hanno dichiarato ti aver effettuato i lavori nei tempi previsti dal progetto iniziale, posizionando l”Umbria tra le prime regioni nella classifica sulla digitalizzazione. “L”impegno di tutti – spiega Stefano Paggi, direttore Network&operations di Open Fiber – ha portato a questo risultato. Da un lato c”è stata infatti l”intuizione di Open Fiber di lanciare questo progetto infrastrutturale per la copertura di una provincia italiana come Perugia dall”altra la scelta dell”amministrazione di perseguire con determinazione questo obiettivo. Grazie all”incontro positivo di queste volontà siamo arrivati al risultato”. Ma i progetti di Open Fiber in Umbria non sembrano essere conclusi. Infatti dopo il costo dell”operazione che ha visto un totale investimento privato della società che fa capo a Enel pari a circa 25 milioni di euro, si passerà alla seconda fase incentrata sulla partecipazione alle gare pubbliche gestite da Infratel che manterrà la proprietà della rete.

Quindi, dopo una prima tranche di lavori spalmato sul territorio italiano (tra cui appunto l’Umbria), suddiviso in aree a successo di mercato (clusters A e B), dove risiede il 60% della popolazione italiana, ora si punta alle aree a fallimento di mercato (clusters C e D) dove la rete verrà realizzata, sempre con tecnologia Fi IH. La prima gara è riservata a sei regioni suddivise in cinque lotti (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Molise) per un costo complessivo del bando di circa 1,4 miliardi di euro. Open Fiber si è aggiudicata tutti e cinque i lotti. “L”Umbria – evidenza Paggi – appartiene a questo secondo ciclo e quindi dobbiamo attendere l”esito delle gare per la realizzazione della rete nelle ‘aree bianche’ di 10 Regioni (Piemonte, Valle D”Aosta, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Basilicata, Sicilia) più la Provincia di Trento, per un totale di 3.710 comuni”

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