Perugia, travolto dal treno: c’è un fascicolo della Procura

PERUGIA – La morte del camerunense falciato dal treno a Prepo è stato considerato come un suicidio ma la Procura ha aperto un fascicolo e sta continuando a lavorare. Il documento è stato aperto contro ignoti e sono state raccolte delle testimonianze. Sentito un cugino e la famiglia che hanno chiesto di vedere le immagini delle telecamere della stazione. Il dubbio è che non si sia suicidato. Il fatto era avvenuto intorno alle 10 sui binari tra le stazioni di Fontivegge e Ponte San Giovanni, a ridosso della Figc. Il macchinista ha riferito di non aver fatto in tempo a frenare.

La dinamica “particolare” è emersa da alcuni dettagli: il macchinista ha riferito di aver frenato nel momento in cui ha scorso qualche indumento. Poi il capotreno gli ha riferito di aver sentito un urto e un sobbalzo all’altezza del secondo vagone. L’uomo quindi era nudo e l’impatto è stato di lato. Come mai si trovava di domenica mattina in quella zona? I familiari hanno raccontato che l’uomo aveva passato la serata precedente in un locale etnico e poi si era fatto accompagnare alla stazione di Fontivegge. Da lì di solito attraversava la Verbanella per poi giungere in via della Pescara. Quel giorno invece è stato trovato lungo la ferrovia, zona Infernaccio. Una zona non usuale e lontano dal tragitto che generalmente percorreva. Per questo chiedono di ricostruire gli ultimi momenti della sua vita.

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