Perugina, incontro al Mise: il tavolo si riunisce il 9 novembre. I sindacati: “Incontro interlocutorio, ma primi spiragli”

PERUGIA – Accordo aggiornato al 9 novembre al Mise sulla vertenza Perugina. Incontro interlocutorio ma, come spiega Maurizio Macchiesi della Flai Cgil, è venuto meno l’atteggiamento monolitico sugli esuberi. La Regione e il Ministero hanno anche dato la disponibilità a sostenere un piano che eviti gli esuberi.

“Tuttavia grazie alla grande mobilitazione dei lavoratori, di politica, istituzioni e società civile locale, per la prima volta l’atteggiamento monolitico dell’azienda ha vacillato. Per la prima volta non sono stati rimessi sul tavolo i numeri degli esuberi”. Lo dichiara Mauro Macchiesi, Segretario nazionale Flai Cgil, al termine dell’incontro al Mise.

“Nel merito siamo ancora lontani da una soluzione, ma abbiamo apprezzato la disponibilità di Ministero e Regione a mettere risorse sul Piano industriale per implementare sviluppo e ricerca. Chiederemo un tavolo di confronto presso Confindustria Umbria e seguitiamo a mantenere alta l’attenzione su tutto il Gruppo Nestle’. Ci auguriamo da queste ore – conclude Macchiesi- di poter ragionare su altro che non siano gli esuberi e speriamo che l’azienda colga l’invito del Viceministro Bellanova a non procedere con azioni unilaterali”.
L’azienda comunque rassicura. “Nestlé Italia ha confermato in toto gli obiettivi del piano industriale, e ha dato conto del puntuale adempimento di tutti gli impegni sottoscritti, che stanno procedendo integralmente e nel pieno rispetto dei tempi previsti. Gli investimenti da 60 milioni per l’ammodernamento della fabbrica e lo sviluppo di Perugina in Italia e all’estero con l’export di Baci come simbolo del Made in Italy sono stati tutti confermati. Le accuse di inadempienza o di ripensamenti rivolte all’azienda sono stati pertanto totalmente smentiti in sede ministeriale”.

“Per quanto riguarda la gestione responsabile degli esuberi  che, come già annunciato, si determineranno con la fine della cassa integrazione, per scongiurare il rischio licenziamenti cogliamo favorevolmente l’invito del Vice Ministro Bellanova a impostare il dialogo ripartendo dagli impegni sottoscritti presso il Ministero del Lavoro l’11 gennaio 2017: confronto su eventuali modifiche dell’organizzazione del lavoro nonché percorsi di formazione e riconversione professionali per favorire la continuità occupazionale o la ricollocazione dei lavoratori coinvolti. “Siamo convinti che il piano presentato nel 2016 per il rilancio del sito perugino e per il suo sviluppo sostenibile, rappresenti la miglior scelta per prenderci cura del business e delle nostre persone”, ha dichiarato Massimo Ferro, Corporate Strategy Director “

“Il Gruppo Nestlé due anni fa ha definito gli investimenti e il tempo per fare di Perugina un hub internazionale per la produzione di cioccolato premium. Già ora il 40% dei volumi di San Sisto dipendono dalle commesse delle altre consociate europee. Con l’aiuto di tutti, vogliamo perseguire l’obbiettivo di dare un futuro sostenibile allo stabilimento di Perugia”, ha concluso Massimo Ferro.

Intanto il presidio si è concluso  e ha riscontrato adesione massima. Al picchetto anche le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego  davanti ai cancelli della Perugina in occasione dello sciopero e della mobilitazione  #IoDifendoLaPerugina”, contro i licenziamenti annunciati da Nestlé nella storica fabbrica di cioccolato. A comunicarlo in una nota è la Fp Cgil dell’Umbria che annuncia la partecipazione al presidio di delegate e delegati delle Rsu del pubblico impiego e dei servizi pubblici. “Si può provare ad uscire dalla drammatica crisi sociale ed economica del Paese e dell’Umbria solo con l’unita del mondo del lavoro – afferma Fabrizio Fratini, segretario generale della Fp Cgil Umbria – per questo non faremo mancare il supporto di chi quotidianamente opera nei servizi pubblici, cercando di contrastare diseguaglianze, ingiustizie, vecchie e muove povertà. Al contempo – conclude il segretario Fp – auspichiamo che l’intera comunità cittadina risponda alla chiamata dei lavoratori della Perugina, come avvenuto in passato in altri territori, perché la loro battaglia è in realtà una battaglia di tutti”.

 Solidarietà e vicinanza ai lavoratori anche dal gruppo consiliare del Partito democratico del Comune di Perugia. “Le maestranze Perugina per lunghi anni hanno sofferto una crisi aziendale fatta di promesse non mantenute di rilancio dei marchi storici emblema della qualità del comparto agro alimentare da sempre la punta di diamante dell’industrializzazione del nostro territorio. Sono ormai lontani gli anni in cui gli aerei Alitalia sfoggiavano la livrea argentata dei Baci Perugina e il motto “Baci dall’Italia. Baci da Alitalia”, attualmente lo stabilimento di San Sisto rischia di trasformarsi in una piccola fabbrica di nicchia fuori dalle grandi produzioni di una multinazionale alimentare come Nestlé che controlla centinaia di marchi legati al comparto food. Nell’ultimo anno il comparto alimentare made in Italy ha registrato un incremento di quasi l’11% sfondando il muro storico dei 38.400.000.000,00 di euro, segno evidente che il cibo italiano è ancora il prediletto nel mondo; non capiamo quindi perché Nestlé non voglia investire sulla Perugina, ma si limiti a gestire l’esistente ed anzi cerchi di ridurre la produzione dello stabilimento di San Sisto. Il rilancio dello stabilimento di San Sisto passa anche dal miglioramento infrastrutturale di cui è stata oggetto la nostra regione in questi anni. L’ottimizzazione dei collegamenti stradali fa si che le merci prodotte a San Sisto in poco tempo possano arrivare ai porti dell’Adriatico e da lì essere consegnate in tutto il mondo. Difendere la Perugina non è solo la difesa, sacrosanta, di posti di lavoro, è la difesa di un simbolo della nostra città: la Perugina è un emblema di Perugia da quel giorno di novembre del 1907 quando aprì i battenti la “Società Perugina per la Fabbricazione dei Confetti” tanto quanto la Fontana Maggiore o l’Arco Etrusco. Per questo dovremmo far si che la città tutta raccolga l’appello delle RSU e si stringa attorno ai lavoratori della Perugina affinché si riesca ad ottenere garanzie occupazionali, aumento dei volumi di lavoro e di rilancio dei marchi”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.