Poste, in Umbria ecco i 15 uffici postali che vanno verso la chiusura, la Cgil: “No a questo sfregio”

Quindici sportelli postali umbri a rischio chiusura e 18 a “scartamento ridotto”. La denuncia viene dal segretario regionale della Cgil, Mario Bravi secondo cui  “l’Umbria è pienamente coinvolta da questa bufera”.

Poste Italiane ha infatti annunciato di voler chiudere totalmente e con effetto immediato ben 15 uffici postali: Castel Ritaldi, Annifo, Capodacqua, Perugia Piazza Garibaldi, Ripa, Villastrada, Sant’Egidio, Collazzone, Gioiella, Collestatte, Porchiano, Schifanoia, Sugano, Capitone e Melezzole. Altri 18 uffici passerebbero ad un’apertura parziale limitata ad alcuni giorni della settimana.

tutto questo mentre il “ministro Padoan annuncia- dice Bravi – che Poste Italiane si appresta a sbarcare in borsa, vengono tagliati 400 sportelli in Italia e si dà vita ad un esodo di 20mila dipendenti sui  144 mila totali”.

Il segretario della Cgil sottolinea l’effetto “sui livelli occupazionali, ma anche sul servizio che viene erogato ai cittadini soprattutto i più anziani”.

Ricordiamo che l’Umbria è una Regione che ha una popolazione diffusa sul territorio ed eliminare i servizi postali arreca un gravissimo disservizio.

“Per noi infatti Poste Italiane è un punto di servizio e non semplicemente un centro di vendita come il Governo e il management intendono affermare – dice Bravi – Nella nostra Regione questa logica va assolutamente contrastata, per questo come Cgil e come SLC dell’Umbria chiediamo un immediato incontro alla Regione dell’Umbria e ai Parlamentari umbri per contrastare l’ennesima azione di smantellamento che rischia di colpire i cittadini più deboli e più bisognosi di tutela. Pensiamo che sia possibile e necessario impedire questo ulteriore sfregio alla coesione sociale della nostra Regione”.

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