Quintana in lutto per Picuti: inventò la Giostra della Rivincita e lanciò la manifestazione al livello nazionale

FOLIGNO – Non solo illustre avvocato, Ariodante Picuti è stato anche una delle anime più importanti della Quintana di Foligno. Nominati presidente onorario della Giostra, ha dedicato con grande passione vent’anni della sua vita alla grande Festa di Foligno, facendone la storia moderna.

“Sono profondamente addolorato – ha detto il Presidente dell’Ente Domenico Metelli da New York dove si trova con una delegazione della Quintana che ha partecipato ieri alla parata del Columbus Day – oggi abbiamo perso un padre, un pilastro, il simbolo della Quintana. Ariodante ha creato con infinità passione la Quintana moderna. Ci è stato vicino fino all’ultimo e lo scorso anno, in occasione dei festeggiamenti del Settantennale, era sul palco insieme a me a dimostrare ancora una volta l’amore per la sua Quintana”.

I funerali saranno celebrati giovedì 12 ottobre, alle ore 15.30, nella chiesa della Madonna del Pianto. Avvocato e uomo di spicco della Democrazia Cristiana, Picuti arriva alla Quintana e viene eletto Presidente nel 1978 dopo aver lasciato la poltrona di vice Presidente del Consiglio Regionale, uno dei pochi se non l’unico, quando la sua carriera politica era ancora in ascesa. Eredita la manifestazione dall’indimenticabile Armando Raffaeli ed inizia l’avventura. E’ una gestione difficile soprattutto perché mancano le risorse necessarie e l’Ente non ha neanche una sede.

Le Istituzioni sono alla finestra e proprio Picuti sollecita e ottiene il loro ingresso in seno all’Ente, ponendo le fondamenta per la crescita della manifestazione. Nasce il Centro Studi dell’Ente che produce cultura con i “Quaderni” e inizia anche la serie di acquisti di immobili da adibire a sedi e taverne dei Rioni, un patrimonio rilevante che deve essere affiancato a quello dell’intero parco costumi corretto e rivisitato con rigore storico da Anna Maria Rodante.

Dopo l’assestamento e la creazione di un apparato amministrativo dell’Ente, Picuti lavora sulla promozione della manifestazione che approda in diretta sulle reti della Rai e che tiene compagnia ai passeggeri dei voli intercontinentali di Alitalia oltre a campeggiare in ogni stazione ferroviaria della rete italiana. In questo periodo si procede alla ristrutturazione del campo prove, nasce, grazie ai suggerimenti di Lino Procacci, la gara gastronomica impreziosita dalla presenza a Foligno dei big della televisione e del cinema, e Picuti inventa la Giostra della Rivincita.

La sua figura si completa con l’autorità del capo che Ariodante si conquista con la fiducia e la credibilità che il Popolo della Quintana ripone in lui. “Così si governa la Quintana” è una delle sue frasi storiche. Il periodo di grazia della manifestazione è a cavallo degli anni Novanta quando anche la pista di gara assume la fisionomia attuale con l’otto in sabbia sempre più sicuro. La gara è sempre più avvincente e il Presidente esalta il binomio cavallo-cavaliere per sottolineare la difficoltà della Tenzone, la Quintana è l’Olimpiade delle Giostre. Picuti si batte come un leone in quel periodo chiamando a raccolta i folignati ancora troppo poco partecipi e intanto conquista il traguardo storico della prima Lotteria Nazionale a cui ne seguiranno altre due con l’ultima, quella del 1996, anno del Cinquantennale, insieme al Festival dei Due Mondi: il Principe della Quintana incontra il Duca del Festival.

Sono questi gli anni in cui le massime istituzioni dello Stato arrivano a Foligno per assistere alla Quintana. Per primo arriva il Presidente della Repubblica, Sandro Pertini nel 1984 e poi toccherà nel 1996 al Presidente della Camera, Irene Pivetti. La Quintana sembra non poter fare a meno del Presidentissimo così come lui non vuole rinunciare al grande amore. Un amore lungo 18 anni segnati dalla incrollabile passione, dal qualificato impegno e dalla sua fierezza. “La Quintana – ripeteva spesso – avanzerà negli anni con sicura supremazia rispetto a tutte le altre Giostre”. Il “Sommo Padre Dante”, così veniva affettuosamente chiamato, si ritira nel 1996 dopo i festeggiamenti del Cinquantennale.

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