Regionali 2015, l’addio di Rita Castellani al Pd divide i civatiani. Alcuni dirigenti prendono le distanze: “Eccesso di personalismo, noi appoggiamo la Marini”

L’addio di Rita Castellani al Pd per partecipare alle prossime elezioni regionali 2015 nelle fila di una lista che sosterrà un candidato alternativo alla Marini ha avuto l’effetto di un vero terremoto tra i civatiani. A due giorni dalla presentazione del progetto “Possiamo“, alcuni dirigenti del Pd umbro che fanno capo all’area di Civati prendono le distanze dalla professoressa, già membro della Direzione nazionale del Partito Democratico.

In una nota, Juri Cesani (candidato segretario e presidente dell’assemblea regionale del Pd), Aurora Caporali (tesoriere èPossibile) e Alessio Cavalieri (delegato e referente dell’Assemblea Pd Perugia) non solo si dissociano dalla Castellani ma confermano il sostegno a Catiuscia Marini. Commentando l’iniziativa della Castellani, parlano di “stupore per una scelta per nulla condivisa e per giunta contraddittoria rispetto all’analisi da sempre fatta come ex-area Civati: “cambiare il Pd per cambiare il Paese”. Pena, per noi, l’irrilevanza o peggio ancora la guerra di bottega tra piccolissime cordate e politicanti di professione, uno dei tanti problemi che negli ultimi decenni hanno imbrigliato il sistema politico e legislativo italiano”.

Dopo aver sottolineato che il Pd è “l’unico contenitore che oggi abbia la possibilità di incidere nella politica italiana” rimarcano il gesto della Castellani come “una retromarcia a neanche un anno dall’ottimo risultato, per mezzi e innovazione, portato da chi aveva sostenuto la mozione Civati. Un plus che sarebbe dovuto servire da carburante a tutto il Pd. Oggi invece constatiamo che chi era stato nominato nella Direzione Nazionale del Pd ha preferito rinunciare a questa sfida, cancellando mesi e mesi di lavoro, per ricercare altrove una propria consacrazione. Ciò che appare chiaro è solo un eccesso di personalismo, che dispiace e che rispettiamo, ma che in nessun modo possiamo condividere, oltre che per la sostanza per il modo. Il comun denominatore che ha unito molte persone nell’esperienza “civatiana” è stata la costruzione non certo la distruzione”.

” Ed è per questo – continuano Cesani, Caporali e Cavalieri – che cercheremo di contribuire alla costruzione del programma di Catiuscia Marini e insieme a governare per i prossimi 5 anni, non lesinando critiche qualora servisse. Ovviamente spostando l’asse verso la nostra idea di sinistra fondata sul lavoro, sulla dignità umana e sull’eguaglianza, continuando a lavorare e a ricercare una sintesi indispensabile su tematiche cruciali quali il sostegno alla ricerca e all’innovazione, la lotta alle nuove forme di povertà, la difesa dei diritti civili e un ammodernamento delle infrastrutture dei nostri territori. Ci teniamo dunque a ribadire – concludono – in coerenza a quanto già deciso nei mesi scorsi, il nostro sostegno a Catiuscia e al complesso lavoro che ci attende”.

Se con questa presa di posizione i dirigenti del Perugino escono allo scoperto, pare invece che una parte della componente civatiana che gravita nel Ternano sia pronta invece a “sposare” la causa della Castellani. La situazione dunque è fluida proprio mentre i prossimi giorni saranno decisivi su tutti i fronti per mettere un punto sulle candidature.

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