Rinnovato il patto di Legalità a Perugia. Bocci: “Un sistema modello anche per altre città italiane”

PERUGIA “Perugia è un città più sicura, un sistema modello anche per altre città italiane. La strada che abbiamo imboccato investendo sulla prevenzione, rimpatri ed espulsioni, e sui controlli antimafia con un attento monitoraggio sul commercio, edilizia e appalti, ci ha permesso di raggiungere importanti risultati”. Con queste parole il sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci ha voluto ricordare che oggi il capoluogo umbro è una città più sicura rispetto agli anni precedenti. La firma per il rinnovo del patto di legalità tra Prefettura e Comune è stata l’occasione per fare il punto sulle condizioni di sicurezza di una città che sta vivendo un’esperienza positiva maturata grazie all’applicazione di questo protocollo di cui oggi è stato firmato il rinnovo alla presenza, oltre che del sottosegretario, anche del prefetto Raffaele Cannizzaro, del sindaco Andrea Romizi, del questore e i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Mentre il prefetto ha rimarcato che “il rinnovo ha consentito un aggiornamento del testo sia per quanto riguarda il codice anticorruzione che il codice appalti, le attività di prevenzione e di controllo sul territorio messe in campo grazie a questo ottimo strumento, hanno dato risultati e ci permettono di andare avanti su questa strada. E anche il controllo sulle attività amministrative condotto in sinergia con Carabinieri, polizia locale e Guardia di finanza sugli alloggi e sulle attività commerciali, ha consentito di fare delle verifiche anche tra gli immigrati clandestini”. Il sindaco ha ribadito che “il protocollo è stato affinato e calibrato sulla base di varie esperienze e l’inserimento di clausole sempre più stringenti ha senz’altro agevolato un controllo più robusto con un’attenzione alla sicurezza sempre molto alta”. Il questore ha sottolineato che “il perfezionamento del modelle di attività  di prevenzione e il contrasto sia alla criminalità mafiosa che sulla regolarità di cittadini extracomunitari, ha fornito ottimi risultati. Il controllo degli affitti ha permesso di individuare clandestini che sono poi stati espulsi dal territorio”. Il comandante dei Carabinieri della provincia di Perugia sostiene “che tale documento dà conto formalmente di una pratica che è molto virtuosa e noi ci impegniamo ad impreziosirla per essere sempre più efficaci”. Allineato su questa impostazione anche il comandante della Guardia di Finanza della provincia di Perugia che sottolinea che “le nostre attività specialistiche si sposano perfettamente questo dispositivo e l’esempio più significativo è quello degli affitti che permettono di scoprire eventuali immigrati clandestini e di somministrare sanzioni a chi commette reati di irregolarità”. Il Sottosegretario all’Interno Gianpiero Bocci afferma che “questo protocollo non rappresenta soltanto un passaggio formale ma sostanziale. Vorrei anche che si mantenesse viva la memoria di alcuni episodi di violenze accaduti in provincia di Perugia anni fa, tra i casi di Ramazzano, Cenerente e le risse nel centro storico e che ora da diversi anni episodi così feroci non ci sono più stati. Chi ricopre ruoli istituzionali in questo periodo evidentemente ha svolto delle attività che sono state in grado di arginare questi episodi con molti provvedimenti di espulsione e rimpatri, che vantano numeri importanti anche a livello nazionale. Prevenzione e contrasto sono state le due principali misure adottate nel momento in cui abbiamo cominciato ad intraprendere questa strada di collaborazione tra istituzioni e di coordinamento che ha creato un’armonia e una unità divedute. Con oltre cento verifiche sul settore del commercio e trenta sul sistema degli appalti è evidente che l’attività è stata svolta in maniera fitta e ben organizzata, con un forte senso di responsabilità delle istituzioni perché la stabilità e la conoscenza delle forze dell’ordine vuol dire maggiore sicurezza e rispetto dei cittadini. Perugia oggi rappresenta un progetto pilota per la legalità preso come riferimento da altre città italiane. E anche la magistratura va ringraziata per aver svolto un altrettanto lavoro importante”.

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