Sanfaustino, la Cisl spinge per una soluzione della vertenza in tempi stretti

MASSA MARTANA – Passa il tempo, ma la situazione alla Sanfaustino non dà segni di miglioramento. Per questo la Cisl e la Fai Cisl vogliono tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su questa vertenza, che ormai si protrae da quasi 3 anni. “Un tempo troppo lungo – hanno commentato la Cisl e la Fai Cisl- nel quale i lavoratori non hanno avuto ancora nessuna risposta sia in termini di prospettive future sia per quanto riguarda le mensilità arretrate, dal gennaio 2012, che vantano nei confronti della proprietà”.

I lavoratori e il sindacato hanno sempre assunto una posizione di grande responsabilità perché, ancora oggi, credono fortemente nelle potenzialità che il sito produttivo può tornare ad esprimere, considerando anche il fatto che tra pochi giorni, il 9 novembre, l’azienda festeggerà i 100 anni della propria attività di imbottigliamento.

“Il nostro senso di responsabilità – hanno spiegato – ci ha portati a credere e dare fiducia all’azienda sottoscrivendo due accordi, uno a livello aziendale e l’altro con i livelli istituzionali regionali, riguardante il pagamento delle mensilità arretrate in forma dilazionata. E dall’altro il progetto di rilancio dell’azienda, che ad oggi è solo annunciato verbalmente e in modo superficiale nei suoi contenuti. Entrambi questi accordi sono stati totalmente disattesi dall’azienda”.

A sostegno dei lavoratori e del sindacato si è espressa l’amministrazione comunale nell’ultima seduta convocata lo scorso martedì, 21 ottobre. Un consiglio comunale aperto, molto partecipato, che ha permesso di delineare un focus sulla situazione economico-occupazionale del territorio e, in modo particolare, della vertenza Sanfaustino. Una delle vertenze simbolo del territorio.

“Stando alla situazione attuale –hanno aggiunto Cisl e Fai Cisl – siamo arrivati ad una fase di non ritorno e per questo chiediamo all’azienda di trovare una soluzione che parta da un progetto industriale credibile. In questo contesto i lavoratori e il sindacato chiedono un supporto istituzionale forte per arrivare entro la fine del mese a una soluzione che possa far traghettare l’azienda dalla stagnante palude a lidi migliori. Il sindacato sarà vigile affinché non si presentino avvoltoi e speculatori. Sosterremo solo coloro che hanno intenzioni serie e spirito imprenditoriale che possa accrescere lo sviluppo del territorio massetano nella filiera agroalimentare in un’ottica di valorizzazione dell’ambiente”.

“Il tempo delle parole e dei fantomatici progetti – hanno concluso Cisl e Fai Cisl – deve terminare. E’ giunto il momento di passare agli atti concreti per ridare lustro ad un’azienda che ha fatto conoscere un territorio particolarmente vocato all’ambiente, come quello massetano”.

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