Stabilizzazioni in Provincia: in cinque rinviati a giudizio, per gli altri il processo fissato per il 31 marzo
TERNI – Cinque persone rinviate a giudizio, per le altre, che hanno chiesto il rito immediato, il processo inizierà il 31 marzo nell’ambito del procedimento che coinvolge i funzionari, i dirigenti e l’ex giunta della Provincia. L’inchiesta era partita nel 2009, condotta dalla guardia di finanza. Nel mirino della Procura la stabilizzazione di 15 collaboratori a termine. Assunzioni a cui il presidente precedente, Andrea Cavicchioli, non volle procedere in base a quanto stabiliva la normativa. La giunta Polli, ribaltando il parere, procedette invece con le assunzioni a tempo indeterminato anche alla luce, però, di alcune modifiche normative intervenute nel frattempo.
Tra le accuse c’è anche quella di mobbing: alcuni dirigenti sarebbero stati fortemente penalizzati e in alcuni casi demansionati per non essere in linea con le direttive della giunta.
Questa mattina si è svolta l’udienza preliminare davanti al Gup, Simona Todelli, per gli ex assessori Marcello Bigerna (a cui vengono contestate solo le stabilizzazioni), Domenico Rosati e tre funzionari: Gioia Rinaldi, Sandro Pascarelli e Giovanni Vaccari Vitale.
La prima udienza del processo è stata fissata al 30 giugno.
Gli altri indagati: l’ex presidente della giunta Feliciano Polli, gli ex assessori Fabrizio Bellini, Filippo Beco, Stefania Cherubini, Stefano Mocio, Fabio Paparelli, Vittorio Piacenti D’Ubaldi e il segretario generale Antonio De Guglielmo, nei mesi scorsi hanno chiesto il rito immediato.
A Polli, Rosati, Cherubini e Paparelli e a due dirigenti, De Guglielmo e Pascarelli, viene contestata anche l’accusa di mobbing.
Per loro il processo è stato fissato per il 31 marzo ma è probabile che venga rinviato al 30 giugno per “allineare” i due procedimenti.
Tutti gli indagati si sono sempre dichiarati estranei ai fatti loro contestati e hanno sempre sostenuto la legittimità del loro operato.