Tartufo: proposta di legge e sgravi fiscali

CITTÀ DI CASTELLO – Si è aperto un dibattito sulla proposta di legge “Disposizioni in materia di raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi” all’esame della XIII Commissione agricoltura della Camera dei deputati illustrata dal primo firmatario, l’onorevole Massimo Fiorio, vicepresidente della commissione agricoltura, nel corso del convegno organizzato dall’assessorato regionale all’agricoltura che si è svolto martedì pomeriggio a Città di Castello.

L’idea sarebbe quella di regolamentare la raccolta del tartufo, trovando anche soluzioni e sgravi fiscali adeguati per far emergere il sommerso del settore e consentire anche di individuare tracciabilità del tartufo raccolto e commercializzato, tutelando la produzione nazionale e la tipicità dei prodotti locali. “Questo incontro – ha evidenziato l’onorevole Fiorio – si colloca in una fase importante per il mondo del tartufo. A tutela del tartufo italiano e della sua qualità, la proposta di legge ha specificato – prevede anche l’uso della leva fiscale come strumento per la tracciabilità del prodotto. I cercatori vengono suddivisi in due fasce in base al reddito derivante dalla vendita del prodotto: per gli occasionali, fino a 7mila euro, è previsto un pagamento forfettario di 100 euro, che tiene conto delle spese che il raccoglitore sostiene per la manutenzione delle zone tartufigene, l’allevamento e l’addestramento dei cani; i professionali, quindi dotati di partita Iva, con reddito derivante dalla vendita dei tartufi superiore ai 7mila euro, si applica il regime fiscale normale”. Anche l’assessore regionale Fernanda Cecchini ha espresso il suo giudizio in merito affermando che in attesa che la proposta diventi legge, è necessario che “a ognuno dei protagonisti del settore, soprattutto alle istituzioni, spetti aver cura e valorizzare il territorio e un prodotto come il tartufo. Un settore in cui l’Umbria ha un ruolo di primissimo piano a livello nazionale”. Il presidente dell’Unione tartufai Umbri, Marino Capoccia, si è invece soffermato sulle criticità presenti in questo comparto, sostenendo che “oltre alle condizioni climatiche e all’assenza di pioggia che quest’anno ha compromesso la produzione, la carenza di interventi di manutenzione e salvaguardia degli ambienti naturali. Altro aspetto – ha concluso – la tracciabilità a garanzia dell’autenticità del prodotto, così come è fondamentale per noi valorizzare la libera ricerca che ha consentito di trasferire questa tradizione di generazione in generazione”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha voluto dare enfasi all’importanza della filiera del tubero nero e all’immagine positiva che ne deriva anche a livello promozionale per l’intera regione, sostenendo che “i tartufai sono una grande risorsa per il nostro territorio che rappresenta uno dei punti di riferimento a livello nazionale per qualità del prodotto e commercializzazione. Attraverso il tartufo e tutto quello che può rappresentare anche in termini economico-occupazionali si promuove l’immagine dell’Umbria”.

 

 

 

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