Terni, E.on: cessione a Garrone più vicina, i sindacati: “Futuro incerto per le decisioni dell’antitrust”

TERNI – I 16 impianti idroelettrici di Terni di proprietà di E.On sono sempre più vicini alla Erg della famiglia Garrone. Mentre la cessione alla società genovese appare ormai alle porte le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil esprimono preoccupazione sul futuro delle centrali e dei lavoratori.

Nel pomeriggio si è svolta un’assemblea dei dipendenti, che fa seguito all’incontro dei giorni scorsi tra il dirigente italiano della E-On, dottor Venerucci (restato al suo posto dai tempi della prima cessione dall’Enel), la governatrice della regione Umbria Catiuscia Marini, il presidente del consiglio regionale Eros Brega, il sindaco Leo Di Girolamo, ed i tre segretari generali dei sindacati ternani di categoria Sergio Cardinali, Maurizio Ottaviani e Franco Di Lecce, per fare il punto della situazione attuale.

“Impossibile però ipotizzare – dicono i sindacati – una traiettoria per un futuro che resta ancora incerto, a causa della decisione dell’antitrust sulla cessione a EPH (4500 mw in sei centrali diverse sparse per l’Italia, cessione ferma al momento, in attesa dell’ok dell’antitrust ndr.), ma anche a causa del protrarsi della trattativa sull’idroelettrico e quindi della impossibilità di ragionare sull’occupazione ternana, che riguarda soprattutto circa 90 lavoratori degli staff dei 160 totali attualmente occupati a Terni”.

“Le uniche indiscrezioni – aggiungono i sindacati – riguardano la volontà della società EPH di affittare alcuni locali in città per mantenere una sede sul territorio, che dovrebbe occupare circa 45 lavoratori, tra personale di staff, tecnici e postazioni di telecontrollo. Il resto dei lavoratori dovrebbe restare ancorato alla cessione dell’idroelettrico, che dovrebbe invece contenere la palazzina direzionale all’interno del polo elettrico di Villa Valle”.

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