Terni, Museo delle Armi, il Centro Malfatti: “Il Comune lo realizzi o restituisca i locali”

TERNI – Il Museo delle Armi, al momento, resta un bel progetto ancora sulla carta. Ci sono i locali, ci sarebbero i fondi, ma i lavori per l’allestimento della struttura non sono mai partiti. A richiamare l’attenzione del Comune sulla sua realizzazione è il Centro Studi Malfatti che nei giorni scorsi ha inviato all’amministrazione di Palazzo Spada una diffida. Nel documento si invita il Comune a terminare i lavori entro 60 giorni o, in alternativa, “dal momento che i locali, secondo precise direttive del ministero della Difesa – si legge nell’atto – non possono essere utilizzati per altri scopi se non la realizzazione del museo delle armi, a riconsegnare i locali al demanio militare”.

La diffida è preceduta da un po’ di storia. Il Centro studi Malfatti ricorda che l’idea del museo nacque sull’onda del grande successo riscosso dalla mostra sul centenario del fucile 1891, organizzata dall’allora maggiore Aldebrano Micheli, Capo dell’Ufficio Organizzazione e metodi Industriali della Ex Règia fabbrica d’Armi e allo scopo fu costituita una onlus denominata Museo Internazionale delle Armi Leggere.

“Attraverso vicissitudini – dice il Centro Malfatti – l’associazione ha avuto in gestione fiduciaria dal ministero della Difesa le armi della raccolta tecnica delle ex Règia Fabbrica d’Armi. Allo scopo nel 1999 il Ministero ha ceduto con vincolo di realizzazione museale al Comune di Terni alcuni locali dismessi della Fabbrica D’Armi, una superficie complessiva di 4.000 metri quadratu, che da allora il Comune non ha reso idonei alla esposizione, nonostante la disponibilità di fondi, stanziati per lire 2.500.000.000”.

Il Centro fa sapere che dopo due decenni “recentemente è stato redatto un programma di lavori di ristrutturazione che, ancorché apprezzabile per la modernità, a causa gli spazi esigui previsti per le esposizioni consentirà di esporre solo poche centinaia di armi a fronte delle migliaia disponibili, degradando un potenziale muso di valenza internazionale al livello di una collezione privata”.

Da qui la lettera inviata nei giorni scorsi al Comune, al ministero della Difesa e al Prefetto di Terni, con la quale il Malfatti ha formalmente diffidato il Comune di Terni a rispettare il contratto di acquisizione dei locali il quale, all’art 6 impone al Comune di realizzare il museo entro tre anni dalla data di acquisto (termine ampiamente decorso), “ovvero a concludere l’allestimento del museo delle armi entro 60 giorni dal ricevimento della diffida o, in alternativa, a restituire i locali al ministero prima che la Corte dei Conti lo costringa a farlo – conclude il Malfatti – imponendole anche di restituire  i soldi ricevuti per la ristrutturazione degli stessi”.

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