Terremoto, ad un anno dal sisma la Lega Nord fa il punto: “Bilancio fallimentare”

PERUGIA – “Abbiamo visto quello che non volevamo vedere”: così la Lega Nord facendo il punto della situazione ad un anno dalla prima scossa di terremoto in Umbria.
Sottolineato che “dopo i proclami è stato fatto poco o nulla”. In una conferenza stampa a Palazzo Cesaroni sono stati illustrati i risultati, anche con video e foto, di un sopralluogo fatto nei giorni di ferragosto nelle zone terremotate. Norcia, Castelluccio, Preci, Cascia alcuni dei luoghi visitati dagli esponenti del carroccio.

Il vice segretario per l’Umbria, Virginio Caparvi, il capogruppo della Lega Nord all’Assemblea legislativa, Emanuele Fiorini e il consigliere regionale, nonché vice presidente del Consiglio, Valerio Mancini, hanno denunciato “il fallimento di tutta una macchina amministrativa”, sottolineando poi che “politicamente qualcuno dovrebbe prenderne atto”. “I governi, nazionali e regionali, hanno fatto le passerelle che dovevano ma i risultati alla fine sono stati pochi” hanno ancora detto i rappresentati della Lega che poi hanno fatto una lista delle “problematiche riscontrate”: dalla viabilità, “con strade ancora interrotte e che devono essere ripristinate”, alle “sole 137 casette consegnate delle 783 da consegnare”, dalla ricostruzione, “perché non sono stati fatti ancora piccoli lavori su edifici che necessitano solo di minimi interventi”, alla ripartenza a livello commerciale e del tessuto economico “visto che dopo un anno non è stata fatta ancora la delocalizzazione delle attività produttive”, per arrivare infine “alla mancanza di acqua in alcune frazioni” e quindi alla denuncia di “lentezze burocratiche che sono un altro male”.

“In un paese e in una regione normali – ha detto Fiorini – tutto questo non accadrebbe. Si vedono invece milioni di euro che si spendono per gli immigrati che se ne stanno belli belli negli alberghi: prima i terremotati, prima gli umbri, prima gli italiani”. Per Caparvi “si può e si deve fare meglio perché il cattivo lavoro fatto in questo periodo si può ripercuotere sul futuro”. La Lega Nord ha ricordato pure che la sua voce “è rimasta inascoltata, con il Pd – ha detto Mancini – che ha saputo dire solo no alle nostre proposte”. “Da sempre – ha aggiunto – ho sostenuto che Errani significava errore e orrore, perché un commissario centrale allungava la catena di comando. Ora il cambio di Errani ad un anno dal suo insediamento decreta il fallimento della politica e per la Lega c’è quindi la necessità di tornare ad una catena più corta di comando. Persone come Errani gli umbri non le vogliono e quindi c’è necessità di far tornare protagonisti i sindaci e dare più poteri alle regioni ma con persone serie al comando”.
Secondo la Lega, infine, “in Umbria è necessaria una microzonizzazione del territorio”. “Cosa che – ha ancora sostenuto Mancini – non è stata mai fatta e mai programmata ma che permetterebbe di quantificare la qualità delle costruzioni.
Davvero assurdo in una regione come la nostra che è tra i territori più sismici dell’emisfero nord del pianeta”. Per Mancini però c’è un motivo: “il Pd ha sempre detto di no perché il 70% degli edifici costruiti, e quindi anche le scuole, non sono completi di certificazioni e pertanto si vuole nascondere la verità”.

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