Umbertide si stringe intorno al dolore per la perdita di Donato Fezzuoglio

UMBERTIDE – La città si è stretta oggi intorno al ricordo del carabiniere scelto Donato Fezzuoglio, morto in servizio nel tentativo di sventare una rapina. I fatti risalgono al 30 gennaio 2006, quando quattro rapinatori armati faceva irruzione nella filiale di Umbertide del Monte dei Paschi di Siena, sfondando una delle vetrine dell’istituto di credito. Fezzuoglio e un collega si recarono subito sul posto, avviando uno scontro a fuoco con i rapinatori. Fezzuoglio, alla sua morte, ha lasciato una moglie e un figlio di sei mesi.

Ed è proprio quel figlio che anche oggi ha presenziato alla celebrazione del padre, insieme alle istituzioni che non sono mancate. C’era ovviamente il sindaco Marco Locchi, il sottosegretario al ministero dell’Interno Gianpiero Bocci, l’onorevole Giampiero Giulietti e il prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro. Testimonianze di vicinanza anche da molte altre istituzioni.

A Fezzuoglio è stata conferita la medaglia d’oro al valore militare con la seguente motivazione: “Nel corso di servizio perlustrativo, palesando spiccate doti di coraggio, ferma determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, non esitava ad affrontare, unitamente ad altro militare, tre pericolosi malviventi sorpresi in flagrante rapina ai danni di un istituto di credito. esponendosi alla violenta azione di fuoco dei malfattori, replicava con l’arma in dotazione costringendo alla fuga i rapinatori finché, attinto da un colpo proditoriamente esplosogli alle spalle da altro rapinatore in posizione defilata si accasciava esanime al suolo. Fulgido esempio di eroismo, di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.