Spoleto, una babele che fa male alla città: ” muoia Sansone con tutti i filistei”

Ormai a Spoleto siamo davanti ad un vero e proprio ginepraio. Con il passare dei giorni il pasticcio politico assume dimensioni drammatiche con la città incredula. Gli spoletini restano basiti davanti ad uno spettacolo sconcertante come quello visto in queste settimane in Consiglio comunale. Ce n’è per tutti: amministrazione comunale, singoli consiglieri e partiti politici. Il giudizio è tranciante che non risparmia nessuno, consapevoli che la città sta vivendo il periodo più brutto della sua storia con la peggiore classe dirigente. Del resto le avvisaglie non mancavano: quei cambi di casacca non facevano presagire niente di buono. Una partita tutta interna al centrodestra , con Fratelli d’Italia impegnata a portare via consiglieri eletti in altre liste. E’ vero che il trasformismo all’italiana ha almeno un secolo e mezzo di vita a partire da Agostino Depretis ma spesso – soprattutto quando avviene fra forze politiche alleate –  rischia di finire in uno spettacolo indecoroso. E così è stato, nel mezzo di una pandemia terribile. Il centralino del Comune continua ad essere intasato anche in queste ore, chiamate in entrata e in uscita. De Augustinis non intende dimettersi ma il termometro delle trattative tende pesantemente sul negativo. La ricerca di consensi tra i consiglieri di opposizione non ha prodotto frutti, con i dissidenti la situazione è catastrofica. Alla fine sarà ” muoia Sansone con tutti i filistei”, la maggioranza è in un cul-de-sac. A rendere più infuocato il clima arrivano le dichiarazioni del Sindaco di Foligno Zuccarini, leghista come i consiglieri che dichiarano chiusa la “legislatura” di De Augustinis: ” L’Ospedale San Giovanni Battista si è consolidato come terzo Polo sanitario della Regione “. Sembra un gioco delle parti anche se le carte le ha in mano un solo giocatore: la Presidente Tesei. La stessa governatrice che rispetto a quanto sta avvenendo a Spoleto sta al gioco delle parti ,  su due fronti opposti e fra loro in contrasto . E in questa drammatica situazione non poteva mancare Sergio Grifoni, ” leader” del City Forum di Spoleto. Era il 27 ottobre scorso quando con striscioni, fischietti e megafoni portò un centinaio di spoletini sotto il palazzo del Consiglio regionale per protestare contro la trasformazione del ” San Matteo degli Infermi” in presidio Covid. Tornò a Spoleto annunciando che la Tesei  aveva accolto la richiesta di garantire con un apposito atto di giunta il ” ripristino di tutti i reparti ”  chiusi , una volta conclusa l’emergenza Coronavirus. In realtà il presidente della Confcommercio di Spoleto Tommaso Barbanera, presente all’incontro , la pensava diversamente: ” Non abbiamo ricevuto nessuna risposta sulle ragioni dello smantellamento del nostro Ospedale”. Per un pò di tempo Grifoni scompare dalla scena, un’assenza che suscita indiscrezioni in città, c’è chi lo dà impegnato in un progetto politico futuro e chi ad allacciare un rapporto con la Tesei. Sicuramente saranno i soliti chiacchiericci spoletini, pettegolezzi privi di fondamento. Poi riappare ieri l’altro con una nota dello Spoleto City Forum che se la prende con il Sindaco di Foligno, rilancia la vicinanza con la Valnerina e per l’ennesima volta fa richiamo al ” documento partorito dalla Commissione e dal Consiglio comunale di Spoleto nel 2019″. Aggiunge infine :  “Se Foligno continua su questa strada allora noi guardiamo al di là della Somma”. In mezzo a questo baillame ci sono i cittadini frastornati e delusi. Una babele che fa male alla città che nel frattempo per i servizi essenziali e urgenti deve ricorrere ad altri Ospedali dell’Umbria. Ps. A proposito dove è finito l’uomo della “provvidenza” Guido Bertolaso ?