Perugia, Giunti: “Una grande partita, ma guai ad abbassare la guardia”

Soddisfazione misurata per Federico Giunti, nonostante il 3-0 inflitto al Parma sia sinonimo di primato: “Devo essere bravo a non dare a questa partita una lettura esageratamente positiva. Di sicuro è stata una grande prestazione. Avevo dubbi sulla possibile tenuta, ma i ragazzi hanno fatto cose egregie, andando a prendere alto l’avversario. La partita credo che l’abbiamo vinta così”. Grande protagonista un calciatore poco reclamizzato, Cristian Buonaiuto: “Faccio fatica a parlare dei singoli oggi, anche se è chiaro che balza agli occhi la sua prova. In estate lui ha fatto la mezzala e ho pensato che in un ruolo del genere oppure in posizione con la linea laterale potesse essere sprecato. Tra le linee può diventare devastante. Non faccio mistero di essere contento che siano rimasti lui e Mustacchio”. C’è un dato che conforta il tecnico del Perugia: “È lo zero nella casella dei gol subiti. Alcune volte abbiamo rischiato ma va bene così”. Nessun segnale particolare da dare: “Importante è essere consapevoli di ció che possiamo fare. Ogni partita fa storia a se e già martedì sarà diverso”. In vista del match del Barbera le defezioni saranno ancora diverse: “Credo che per Cerri il discorso sia difficile, mentre Terrani e Del Prete li portiamo via. Brighi? Ha avuto un fastidio da valutare”. Potrebbe arrivare il turno di Mustacchio: “Sta mettendo dentro minuti e condizione, può anche partire dall’inizio”. Tre vittorie ed un pari non erano preventivabili inizialmente anche se “era importante capire il lavoro nel minor tempo possibile – chiosa Giunti – Abbiamo cambiato modo di giocare, ma non dobbiamo mollare di un centimetro perchè a fare la differenza la farà la continuità”.

L’allenatore del Parma Roberto D’Aversa è invece il ritratto della delusione e ne ha ben donde: “Risultato giusto? Per come l’abbiamo interpretata sicuramente si. Loro sono entrati in campo con la determinazione di sfruttare le situazioni favorevoli, anche se abbiamo avuto due buone occasioni per andare in vantaggio. Credo che sia stato questo a fare la differenza”. Le frecciate si susseguono: “Se pensiamo di vincere le partite solo per il nome che portiamo troveremo molte difficoltà. È stato sbagliato l’atteggiamento al cospetto di una squadra come detto entrata in campo per fare risultato. È questo che conta in B al di là dei nomi”. D’Aversa non teme il contraccolpo psicologico essendo alla seconda sconfitta di fila: “Nell’intervallo c’è stato uno sfogo affinché le cose potessero cambiare e in noi tutti c’è la consapevolezza che quanto avvenuto oggi non dovrà più ripetersi”.

Chiude il portiere biancorosso Antonio Rosati, oggi a più riprese determinante dopo molte critiche piovutegli addosso: “È stato veramente bello sentire gli applausi della curva, ci tenevo tanto. Sono uno di poche parole e mi ritengo un professionista a 360 gradi. Ho sempre dato il massimo, poi gli episodi possono anche girare contro. Da parte mia non c’è stata mai una mancanza di rispetto verso i tifosi e questa città che oramai sento mia. Questo applauso credo sia rivolto più all’uomo che al calciatore”. Rosati ha qualche sassolino da togliersi: “Ne ho lette tante in estate e in qualche occasione ero tentato di rispondere. Accetto tutto quel che viene detto e scritto e guardo avanti. Cosa mi ha dato più fastidio? Lo scorso anno c’era Brignoli, un ragazzo con cui ho avuto un ottimo rapporto, ed era giusto si prendesse lui i meriti. Pero sembrava si fosse dimenticato quanto di buono avevo fatto, ma oramai è passato. Mi sono messo tutto alle spalle e ho voluto il rinnovo. Sarebbe stato un peccato andare via da qui. Io e la mia famiglia ci troviamo molto bene a Perugia. Finire la carriera qui? È sempre stato un mio pensiero”. Questo Perugia è più forte di quello dello scorso anno? “Sicuramente siamo più completi e c’è più qualità. Chi e subentrato ha sempre fatto benissimo”. Niente obbiettivi a lunga scadenza: “Preferisco pensare partita dopo partita, spingerci troppo in la è stato quello che secondo me ci ha limitato nei due anni precedenti”.

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