Più di 2.600 firme raccolte in due giorni contro l’emendamento Puletti sul transito dei veicoli nei sentieri

Sono state 2.671 le firme raccolte nei banchetti organizzati dal Movimento 5 stelle nelle principali città umbre per fermare l’emendamento, a firma della consigliera regionale della Lega Manuela Puletti, sul transito dei veicoli a motore sui sentieri e pascoli di montagna. Tante firme raccolte in due giorni a Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Umbertide, Città dellla Pieve, Amelia, Bastia Umbra e Assisi. “Un successo clamoroso”, hanno commentato i vertici del M5S dell’Umbria.  “Iniziativa – spiega il Movimento cinque stelle – che è nata dalla mobilitazione di varie associazioni per fermare lo scellerato emendamento Puletti con cui la destra ha dato il via libera indiscriminato al transito dei veicoli a motore su sentieri e pascoli di montagna”. Una risposta massiccia e trasversale da parte dei cittadini, dicono gli organizzatori, che appoggiano questa battaglia. Compresi i candidati sindaci di Perugia, Foligno e Bastia Umbra, Vittoria Ferdinandi, Mauro Masciotti ed Erigo Pecci, che sono stati tra i firmatari. “L’impegno del M5S non finisce con questa iniziativa ma proseguirà nei prossimi giorni. “Siamo solo al primo passaggio di una battaglia che si sposterà nelle aule istituzionali grazie al contributo dei nostri portavoce nei consigli comunali”, aggiungono gli organizzatori. Il Movimento 5 Stelle, dove fa parte della maggioranza come a Spoleto e Narni, annuncia che è già approdata sui tavoli dei sindaci la proposta di Regolamento per contrastare l’emendamento Puletti approvato da tutto il centrodestra in Consiglio regionale. Lo stesso accadrà a Gubbio dove la battaglia “contro la politica nera della destra sulle questioni ambientali è già cominciata”, affermano i pentastellati. “Chiediamo con forza – concludono – che la norma sia rimessa alla sede competente della Seconda commissione consiliare perché l’emendamento Puletti è stato approvato con un blitz alla legge di Bilancio 2024, senza alcun dibattito o approfondimento nella commissione competente, senza aver audito alcun portatore di interesse e senza alcuna valutazione nel merito da parte degli uffici tecnici dell’assemblea legislativa”.