Città di Castello, scritta razzista sui muri: le istituzioni prendono le distanze

CITTA’ DI CASTELLO – La scritta ” più affogano, meno sbarcano” ha colpito molto il territorio tifernate e ha scaturito le reazioni del sindaco Luciano Bacchetta e del vescovo Domenico Cancian. “Simili atti non sono compatibili con la scienza civile, ma sono anche lontanissimi dalla cultura dei tiferai e dalla loro sensibilità. Ci rendiamo conto che il problema dei migranti è una vera emergenza che rischia di sconvolgere i nostri equilibri, ma la vita è sacra. Una simile scritta lede ogni valore umano e di solidarietà e ci fa comprendere come spesso le risposte ai grandi problemi si riducano a invettive prive di senso.  Città di Castello ha sempre tenuto la guardia alta nei confronti del razzismo e continuerà a farlo”, dice il sindaco Luciano Bacchetta.

“Bisogna parlare di una cultura umana e cristiana di base che ha scritto la pagina migliore della storia tifernate, una pagina della quale dovremmo essere memori e orgogliosi. Anche il nostro presente vede la chiesa impegnata in questa opera nei confronti degli immigrati e dei poveri, senza distinzione alcuna. Questa nostra storia ci porta a interpretare il fenomeno globale della migrazione in maniera diversa e a prendere le distanze da reazioni quantomeno istintive e irrazionali, superando la paura e riscoprendo la speranza”, è il pensiero del vescovo.

“Condivido le dichiarazioni del vescovo Cancian e del nostro primo cittadino. Ho cancellato la scritta ignominiosa sulla strada di Fontecchio, per dimostrare non solo a parole, (spesso troppe e fuori luogo), ma con un gesto semplice, che ancora nella nostra città periste una cultura di accoglienza, solidarietà condivisione. L’adesione e il sostegno di tante persone,  senza distinzione di partito e senza speculazione elettoralistioche è la cosa più importante. Questa è Città di Castello”, è il parere di Luciano Tavernelli.

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