Pd Perugia: “Sulla sicurezza la giunta fa solo propaganda. Fondi tagliati e municipale in sciopero sono il segno di una grave disattenzione”

PERUGIA – “Sulle politiche per la sicurezza questa amministrazione fa solo propaganda spicciola, si limita a promettere (in campagna elettorale) e non mantiene. Nessuna risorsa in più, nessuna politica concreta. Anzi: solo tagli e inerzia. E una grave e colpevole disattenzione nei confronti dei lavoratori del settore, costretti allo sciopero dalla incapacità del sindaco e degli assessori di recepire istanze e proposte”. Così, in una nota, il Pd di Perugia, che spiega: “Avevamo denunciato solo qualche giorno fa la drastica riduzione dei fondi che la giunta Romizi intende stanziare per quest’anno per la sicurezza cittadina, con un taglio netto da circa 390mila a poco più di 120mila euro annui e con una limitazione delle iniziative nei mesi dei grandi eventi e nel territorio del centro storico, a scapito delle periferie dove cresce, invece, l’insicurezza percepita. Oggi si consuma lo strappo tra il governo della città e il corpo di polizia municipale, che ha indetto per giovedì due ore di sciopero all’inizio di ogni turno per denunciare l’inaffidabilità di questa maggioranza rispetto alle problematiche da tempo riferite. Mentre, dunque, per scarsità di investimenti Perugia rischia di diventare ‘città sicura’ per soli tre mesi l’anno – mentre per i successivi nove mesi non potranno essere garantiti i necessari pattugliamenti, i presidi sulle strade e l’utilizzo di personale per il monitoraggio delle videosorveglianze – gli operatori del settore denunciano i rischi di una rivisitazione al ribasso del patto per la sicurezza. Tra gli addebiti alla giunta si legge il venir meno del progetto incentivante e il silenzio rispetto alla proposta di un regolamento per l’addebito ai singoli soggetti organizzatori dei servizi di polizia stradale resi in occasioni di manifestazioni private (anziché far pagare tutti i contribuenti); la riduzione dell’orario di servizio, oggi su 24 ore, la definizione delle necessità di personale per l’attività di ogni giorno. Quello che si chiede, infine, è di mantenere le risorse o allora di cancellare i servizi non rifinanziati: non si può chiedere a chi lavora per garantire la sicurezza dei cittadini di svolgere un servizio senza che a questo venga corrisposto il dovuto. Il tema sicurezza non può e non deve rimanere relegato allo spazio della propaganda ma necessita di attenzione e concretezza”.

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