Privatizzazione del servizio idrico, non piace l’idea del comune di Terni di vendere le quote dell’Asm.

Si profila una bella battaglia sulla vendita, da parte del Comune di Terni, delle quote dell’Asm che , di fatto, porterebbe alla privatizzazione del servizio idrico. Infatti è attraverso quelle quote che in questi anni la gestione del Sii ha mantenuto un profilo pubblico di garanzia . Se  quelle quote saranno vendute si passerà, sostanzialmente , ad una gestione completamente privata. Un deciso no alla privatizzazione della gestione dell’acqua arriva dal piccolo comune di Parrano dove il consiglio comunale ha approvato un documento contro ” l’ipotesi di modifiche statutarie che dovessero  indebolire la presenza del socio pubblico all’interno della società “.  Viene evidenziato il rischio che se ciò avvenisse i ” comuni potrebbero perdere ulteriore potere di indirizzo e controllo all’interno della stessa “.  Anche il consigliere comunale di Orvieto Stefano Olimpieri chiede chiarimenti ricordando che ” a dispetto della logica secondo cui nel momento in cui si era passati da una gestione totalmente pubblica a una gestione mista pubblico-privata si sarebbe dovuto avere un aumento di efficienza nel servizio, la dispersione di acqua continua ad essere elevatissima a causa dello stato di usura della rete idrica, con un grave tasso di perdite “.  Molti interventi ricordano anche che con il passaggio della società di gestione nelle mani di un privato, si andrebbe incontro ad un aumento dei costi che si ripercuoterebbe sulle bollette delle famiglia.