Regione, verso un riassetto delle commissioni. Ricci saluta Biancarelli

PERUGIA – L’uscita di Giuseppe Biancarelli dal consiglio regionale e l’arrivo di Carla Casciari, undicesimo consigliere del Partito democratico, ha aperto un fronte in merito alla necessità di ridisegnare la geografia delle commissioni di Palazzo Cesaroni. La Casciari, nella sua prima intervista, ha auspicato di poter lavorare negli ambiti in cui ha sempre lavorato, in primis il sociale. Il tema è di competenza della Terza commissione, l’unica di cui l’eugubino Biancarelli non faceva parte. Per questo la necessità di un nuovo assetto delle commissioni è ormai un dato di fatto.

Intanto c’è chi rivolge un pensiero all’uscente. Claudio Ricci (Rp) esprime “gratitudine e considerazione per l’operato tecnico istituzionale di Giuseppe Biancarelli, che ‘per sentenza’ ha concluso la sua attività di consigliere regionale”. Ricci manifesta “particolare apprezzamento per come Biancarelli ha coordinato, da presidente, i lavori della Seconda commissione consiliare, soprattutto sul tema del piano dei trasporti, che è stato approfondito con sedute e numerosi momenti partecipativi. È evidente, sul piano politico, che questa legge elettorale regionale consente, con evidenti discrasie e ipotesi di illegittimità, ad una minoranza di esprimere una larghissima maggioranza lasciando fuori dall’Assemblea legislativa componenti politiche essenziali per la rappresentatività istituzionale”. Claudio Ricci formula infine “doverosi auguri istituzionali di buon lavoro al neo consigliere regionale Carla Casciari.

Il problema della legge elettorale è stato messo in evidenza anche da Marco Squarta (Fdi). “La legge elettorale voluta dalla sinistra – dice Squarta – è stata voluta dalla sinistra ed è stata scritta su misura per il Pd. Viene infatti consentito ad un partito che ha raccolto il 35 per cento dei voti di ottenere 12 consiglieri su 21. E risulta chiaro che questa legge elettorale senza un quorum per il premio di maggioranza è stata confezionata dal Pd per evitare di perdere le elezioni regionali, dopo le scottature alle amministrative di Perugia e Spoleto”.

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