Colfiorito, i venditori di patate sfrattati dalla nuova statale 77, appello alle istituzioni: “Ora che faremo?”

FOLIGNO – Sfrattati dalla nuova strada statale 77, dopo oltre trent’anni di onorato servizio. Sono gli agricoltori che commercializzano la famosa patata rossa di Colfiorito, lungo il vecchio tracciato della Val di Chienti, quello che passando per i piani di Ricciano porta verso le Marche. Si tratta di una cinquantina di ambulanti che, ogni giorno, armati di trattori e rimorchi, allestiscono una sorta di mercatino occupando le piazzole lungo la strada, nel quale offrono patate, lenticchie, farro, cicerchie e altri prodotti tipici della zona. Rappresentano un vero e proprio simbolo della montagna folignate, utile a promuovere le risorse del territorio attraverso la formula della vendita diretta, dal produttore al consumatore, dalla terra alla tavola. Ora, però, sono destinati a scomparire, visto che la nuova statale 77 assorbirà tutto il traffico tra Umbria e Marche e il vecchio tracciato sarà relegato a strada interna, ad uso quasi esclusivo dei residenti. E a Colfiorito c’è grande preoccupazione, perché dietro i cinquanta ambulanti ci sono altrettante famiglie e circa cento aziende agricole che vivono quasi soltanto grazie alla commercializzazione di patate e lenticchie lungo la strada verso il mare.

“Siamo molto preoccupati – affermano alcuni venditori – sia per il nostro futuro sia per quello delle terre che coltiviamo, che rischiano di essere abbandonate se questa forma di mercato scomparirà. Per molti di noi, questa è l’unica forma di sostentamento: ora che faremo? Lo chiediamo da tempo alle istituzioni locali e regionali, auspicando opportunità diverse per commercializzare i nostri prodotti, magari sulla nuova 77”.

Sulla vicenda interviene il consigliere regionale del Pd, Luca Barberini, affermando che “sono tante le imprese agricole che utilizzano il vecchio tracciato della Val di Chienti per commercializzare i prodotti tipici della zona: escludere tale opportunità non significa soltanto danneggiare tante piccole aziende, ma anche favorire l’abbandono delle terre dell’altipiano di Colfiorito, un fatto non da poco visto che la valorizzazione di questo territorio avviene innanzitutto attraverso la produzione di patate, lenticchie, farro e altro”.

Ma che si può fare per salvare queste piccole imprese?

Secondo Barberini “occorre salvaguardare imprese e territorio e vanno pensate soluzioni alternative lungo la nuova statale 77, magari allestendo uno spazio dedicato alla vendita dei prodotti tipici, in posizione strategica rispetto allo svincolo di Colfiorito e soprattutto valutando la possibilità di realizzare aree di servizio e sosta lungo il tragitto, dove allestire piccoli punti vendita”.

Il consigliere regionale del Pd evidenzia anche “la necessità di rilanciare e valorizzare il vecchio tracciato della 77, promuovendo in maniera diversa le risorse socio-economiche, culturali e ambientali presenti per intercettare nuove forme di sviluppo e di turismo, come ad esempio quelle legate alla mobilità dolce”.

Sulla questione interviene anche Graziano Angeli, assessore del Comune di Foligno ai rapporti con la Quadrilatero, la società che ha realizzato la nuova statale 77, evidenziando di “aver ascoltato produttori di patate di Colfiorito e già incontrato i vertici della Quadrilatero per definire la realizzazione di un’area destinata alla commercializzazione dei prodotti tipici del territorio: a breve la società presenterà un progetto preliminare, da discutere poi insieme”.

Angeli sottolinea anche che “per il Comune di Foligno è fondamentale continuare a garantire questa forma diretta mercato, che rappresenta un veicolo promozionale insostituibile per il nostro territorio, capace di raggiungere tutta Italia e non solo attraverso i tanti che, ogni giorno, transitano attraverso questa importante infrastruttura” e che “la Giunta comunale sta lavorando a un piano organico di rilancio della montagna folignate, teso a valorizzare tutte risorse espresse dal territorio, dalla Valle del Menotre all’Altipiano di Colfiorito”.

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