Ospedale Città di Castello, nel 2022 registrati 23.468 accessi al Pronto soccorso
Sono stati 23.468 gli accessi al Pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello registrati nel corso del 2022 e che hanno visto un picco nell’ultimo trimestre dell’anno (sono stati 7.721 contro i 7.106 dell’ultimo trimestre del 2021). Un aumento fisiologico dato dalla diminuzione della pressione dei ricoveri legata alla diffusione del Covid e, soprattutto, dal rientro progressivo alla vita sociale che ha determinato il riacuirsi di patologie legate ai virus influenzali sia nell’adulto che nel paziente pediatrico. Di conseguenza l’aumento degli accessi al Pronto Soccorso è dovuto soprattutto a patologie legate all’apparato respiratorio, in primis bronchioliti del paziente pediatrico. Inoltre, l’allungamento della vita media e la presenza di numerose comorbidità dei pazienti geraitrici stanno rendendo la “casistica” in accesso particolarmente complessa nell’inquadramento e nella gestione clinico-assistenziale.
Di questo si è parlato durante la visita del direttore generale dell’Usl Umbria 1, Massimo Braganti, al Pronto soccorso dell’ospedale di Città di Castello. Ad accoglierlo Silvio Pasqui, direttore del Presidio ospedaliero Alto Tevere, Gioia Calagreti, dirigente medico del Presidio ospedaliero Alto Tevere, Mario Gildoni, direttore Pronto soccorso del Presidio ospedaliero Alto Tevere, Giulio Bastianoni, dirigente medico responsabile del Pronto soccorso di Città di Castello, Anna Maria Cerboni, referente infermieristica del Pronto soccorso di Città di Castello, Patrizia Pierini, dirigente medico del Pronto soccorso di Città di Castello. La visita del dottor Braganti, quindi, è stata l’occasione per fare un quadro della situazione, resa ancora più delicata e complicata con le novità introdotte in questi giorni. “Ringrazio il personale sanitario afferente al Pronto soccorso – ha dichiarato il direttore generale dell’Usl Umbria 1 – che sta fronteggiando con elevata professionalità la complessa situazione legata all’aumento degli accessi e alle novità organizzative date dalla nuova classificazione dei codici di triage, attribuiti ai pazienti in accesso, in vigore da lunedì scorso”.