Il re è nudo

di Pierluigi Castellani

Le difficoltà che il Movimento 5Stelle sta incontrando con i suoi elettori dopo l’annuncio del premier Conte che il TAP, cioè il gasdotto che dall’ Azerbaigian dovrà portare il metano sulle coste pugliesi, si farà stanno evidenziando quanto sia grande la distanza tra le promesse elettorali e l’azione di governo, che la diarchia Salvini-Di Maio riesce a mettere in campo. Ci vorrà ancora del tempo ma anche la TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità tra l’Italia e la Francia, vedrà prima o poi la medesima conclusione. Ancora non si sa bene quale sarà il testo conclusivo della manovra finanziaria per il 2019, ma è dato ipotizzare che ci sarà un qualche ammorbidimento delle misure promesse, come la quota 100 per l’anticipo pensionistico, e per il reddito di cittadinanza. Ci sarà quindi ancora qualche delusione per gli elettori pentastellati ? E’ probabile di sì. Quando si passa dalle parole ai fatti, o meglio dalle promesse agli atti concreti di governo, lo iato appare evidente.

Ed a nulla valgono le timide giustificazioni dei dirigenti 5Stelle, che affermano di aver solo ora, stando al governo, conosciuto le “carte” perchè non è vero che ci sono clausole nascoste negli atti per il TAP e la Tav ma soltanto evidenti risarcimenti danni per opere infrastrutturali internazionali che dovessero essere interrotte sul suolo italiano quando già da tempo sono state avviate dagli altri paesi. Di questo, cioè dei  danni cui poteva essere chiamata a rispondere l’ Italia nel caso di interruzione di queste opere, si era diffusamente parlato prima nel dibattito parlamentare e poi durante la campagna elettorale. Ma qualcuno ha preferito ignorare il tutto promettendo  l’impossibile al solo fine di conquistare i consensi dei vari movimenti contrari alle opere, come è particolarmente avvenuto in Puglia, ove i 5Stelle hanno avuto risultati eclatanti nelle elezioni del 4 marzo. Ora il re, cioè il governo, dismessi gli orpelli elettorali si è improvvisamente trovato ad essere nudo. Con i “vaffa” prima, con i “no”  a tutto, si può costruire ed ingrossare di consensi un’opposizione, ma poi è difficile governare credendosi ancora all’opposizione. E’ così che sta succedendo particolarmente ai 5Stelle, che non hanno mai offerto una strategia credibile di governo. Hanno fatto intendere che, dicendo di no alle opere infrastrutturali di cui ha bisogno il paese, si potesse promuovere un’economia all’insegna della decrescita felice o del pauperismo assistito, che si poteva chiudere a Taranto l’ILVA per farne un parco giochi per bambini, che si poteva, dicendo di no al TAP e alla TAV, ipotizzare uno sviluppo sostenibile del territorio senza gas a basso costo per le industrie e le famiglie ed isolando il nostro paese nei confronti dei grandi traffici commerciali a cui sono interessate molte industrie manifatturiere italiane. Se queste grandi opere non dovessero includere il territorio italiano le merci sarebbero costrette a transitare sulle grandi vie a nord dell’Italia costringendo le imprese italiane ad insopportabili costi aggiuntivi per il trasporto dei loro prodotti e per l’approvvigionamento di energia e di materiali di prima lavorazione. Se si conquistano i consensi con le bugie poi le bugie, come sta avvenendo, rivelano le loro gambe corte. Ma da tutto ciò non è certamente esente la Lega anche se Salvini rispetto a tutto questo, da buon tattico, ha assunto un profilo basso. Però che fine sta facendo la tanto conclamata  flat tax ? Appena se ne parla nei documenti del governo. E’ appena annunciata per le piccole imprese con un fatturato non oltre i 65.000 euro, poi per le famiglie non se ne parla proprio. Ed anche per la promessa cancellazione della Fornero si sta ripiegando su qualche accorgimento per anticipare in alcuni casi il trattamento pensionistico senza andare alla sostanza dei problemi perché questo farebbe saltare i conti dell’INPS con le conseguenze immaginabili sui conti dello Stato. Ma Salvini continua imperterrito nella sua continua campagna elettorale, che ,stando ai sondaggi, sta producendo dei frutti per la Lega, costruendosi come nemico l’Europa, a cui viene addebitato di tutto, e nascondendo il fatto che il vero problema dell’Italia è invece l’enorme debito pubblico e l’alto livello della spesa corrente per gli interessi , ora anche accresciuta per l’aumento dello spread verificatosi dopo le continue bordate antieuropee del duo Salvini-Di Maio. Nel frattempo, in attesa di qualche concreto risultato dell’azione del nuovo governo, Salvini, senza spendere nulla, fa la voce grossa sul tema dell’immigrazione e della sicurezza e Di Maio presenta come grande  , ed unico, risultato l’attacco ai vitalizi degli exparlamentari. Le famiglie, le imprese, i giovani disoccupati, la ricostruzione del ponte di Genova ed altre necessarie infrastrutture potranno ancora attendere. Il re  appunto è nudo ma loro non se ne vogliono accorgere.

 

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