La scomparsa di Don Elio Bromuri

di Pierluigi Castellani
La scomparsa di don Elio Bromuri lascia un grande vuoto nel cattolicesimo perugino ed umbro. Infatti non viene solo a mancare l’animatore e direttore de LA VOCE, il settimanale della conferenza episcopale umbra, che da sempre è lo strumento che diffonde il pensiero dei cattolici della nostra regione, ma è anche lo stimolo sincero ed appassionato perchè il deposito dottrinale e pastorale rappresentato dal Concilio Vaticano II non vada perduto. Ma mons. Bromuri è stato anche ben altro. Ha legato la sua iniziale missione sacerdotale all’animazione della Fuci degli anni 50 e 60. E’ divenuto così il punto di riferimento di tante generazioni di giovani universitari che hanno trovato in lui non soltanto un apprezzato educatore, ma soprattutto l’uomo di cultura, che non rifiutando la modernità, ha saputo anticipare in quegli anni difficili i temi che sarebbero stati al centro del Vaticano II. Tutto questo è stato possibile perchè la sua esperienza di docente di storia e filosofia nei licei lo ha avvicinato al mondo giovanile, facendogli conoscere a fondo quei problemi fino ad assumere, negli anni 80 , la responsabilità dell’ufficio per la lotta alle dipedenze dell’allora Provveditorato agli Studi di Perugia. Ma don Elio va anche e soprattutto ricordato per la sua instancabile attività quale animatore del dialogo interreligioso nella nostra regione. La visione di una Chiesa ecumenica e volta al mondo ha trovato in mons. Bromuri un fedele interprete tanto da meritare un incontro privato a Santa Marta con Papa Francesco. Un momento questo che è stato, come egli stesso amava ricordare , il culmine ed il meritato premio per il suo lungo sacerdozio. Ma non si può dimenticare che don Elio è stato anche il fondatore ed il direttore del centro di accoglienza di via Bontempi a Perugia, dove i giovani, anche in transito, hanno sempre potuto trovare un tetto che degnamente li accogliesse. E’ per questo che sono molti ora a Perugia ,e non solo, che piangono la sua morte, tutti quelli che hanno trovato in lui un amico ed un punto di incontro, intelligente ed attento, tanti animati da un serio interesse per la conciliazione tra Chiesa e cultura contemporanea ,tra Chiesa ed il mondo delle comunicazioni sociali ,in un parola, tra Chiesa e la inevitabile modernità in cui il mondo di oggi è immerso.

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