Le parole e l’inganno

di Pierluigi Castellani

Decreto dignità,decreto sicurezza, decreto crescita, legge spazzacorrotti, decreto sbloccacantieri, legittima difesa, e così via, tutti provvedimenti del governo Lega-5Stelle, che annunciano fatti mirabolanti non concretizzatisi poi nella realtà. Siamo oramai nell’era della comunicazione politica fine a se stessa, con l’obbiettivo del consenso immediato senza curarsi delle conseguenze, che gli atti poi in concreto possono avere. Questo del resto è la cifra distintiva del governo del “cambiamento”, che si intesta già dal nome  una palingenetica missione tutta ancora da verificare. E’ anche il momento della politica del corto respiro, che non programma per il lungo periodo, che vive delle emozioni del momento rifiutando la complessità dei problemi nella spasmodica ricerca del consenso immediato, in una perenne campagna elettorale, che rifugge dall’uso della razionalità di cui ha bisogno invece una politica volta al futuro. E’ questo il tipico esempio dei due provvedimenti bandiera , che si sono rispettivamente  intestati la Lega e i 5Stelle, la quota 100 per le pensioni e il reddito di cittadinanza. E’ stata l’OCSE, una autorità internazionale indipendente, a svelare l’inganno.

Questi due provvedimenti, che aumentano la spesa pubblica , sono i classici esempi di una politica volta al consenso immediato senza preoccuparsi delle conseguenze sul lungo periodo. La quota 100 scarica sulle nuove generazioni il peso della crescita della spesa previdenziale, mentre il reddito di cittadinanza finisce per rimanere un provvedimento puramente assistenziale con scarse conseguenze sul fronte dell’avviamento al lavoro dei giovani disoccupati e una occasione, come ha rilevato l’OCSE, di incentivo al lavoro in nero. Certamente qualche sollievo questi due provvedimenti lo daranno pure a soggetti in difficoltà, ma non si preoccupano minimamente di creare lavoro, perché sottraggono risorse agli investimenti aumentando la spesa corrente e sono figli di una semplicistica considerazione, che il lavoro si possa creare per decreto e che la povertà la si possa sconfiggere con misure meramente assistenziali e non già con un’adeguata politica di servizi, anche abitativi, in difesa della famiglia e di quanti sono costretti alla solitudine. Ma del resto non c’era stata annunciata la fine della povertà dal balcone di Palazzo Chigi ? Sembra che ora basti l’annuncio per dare come avvenuto un fatto che dovrebbe essere conseguente all’annuncio medesimo. Così il decreto dignità anziché sconfiggere il precariato  sta aumentando la disoccupazione, il decreto sicurezza sta inducendo alla clandestinità gli immigrati prima accolti negli Spra, mentre la criminalità non viene affatto debellata perché nessuno pensa alla prevenzione , lo spazzacorrotti è ben lungi dall’aver sconfitta la corruzione, mentre viene depotenziato il ruolo dell’Anac di Raffaele Cantone e la legge sulla legittima difesa di fatto finisce per deresponsabilizzare lo Stato dal dovere di proteggere i propri cittadini. E che dire del decreto crescita, che ancora non vede la luce e non si sa quali siano le misure in esso previste, dato che nel recente Consiglio dei Ministri è stato approvato con la ipocrita formula del “salvo intese”, il che significa che i ministri hanno approvato poco più che una cartella vuota, mentre del cosiddetto sbloccacantieri non si sa proprio nulla tanto che lo stesso Salvini, come riferiscono alcune fonti di stampa, avrebbe detto che così come viene proposto non sbloccherebbe proprio nulla. Ma appunto è la inadeguata visione politica che sta emergendo da tutto questo, una visione prigioniera della impellente comunicazione politica, tutta schiacciata sul corto respiro, sull’appuntamento elettorale del momento, e di appuntamenti elettorali nel nostro paese ne abbiamo più di uno in un anno. Anche altri paesi si trovano in grandi difficoltà per questa  politica come sta avvenendo in Inghilterra, che dopo l’ingannevole referendum sulla Brexit, si trova ora nel pantano delle difficoltà per un’uscita non rovinosa dall’Europa. Sapranno le prossime elezioni europee svelare l’inganno del distorto uso delle parole nel nostro paese?