Green pass fino a giugno per convincere i più restii a vaccinarsi. Più uomini tra i no vax

Green pass obbligatorio fino a giugno. Sembra ormai scontato  che si andrà avanti fino all’estate per continuare a tenere aperti tutti i luoghi della socializzazione , i ristoranti, le scuole e le università. E’ questa l’intenzione del governo per gestire la seconda fase della campagna vaccinale e garantire l’apertura dei locali pubblici e lo svolgimento dell’attività lavorativa anche se i contagi da Covid-19 dovessero continuare a crescere. L’attuale decreto in vigore scade il 31 dicembre. Obiettivo del governo è infatti raggiungere l’immunità di gregge e dunque convincere anche i più restii a vaccinarsi. Dopo la scelta di renderlo obbligatorio per i lavoratori prevedendo la sospensione da funzioni e stipendio per chi non lo esibisce, sono aumentati i certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati. L’Inps sta intensificando i controlli per individuare chi usa questo espediente per sottrarsi all’obbligo e molti potrebbero essere costretti a ritornare in ufficio. Il green pass sarà mantenuto fino a quando il virus continua a circolare e ci saranno nuovi positivi ogni giorno. Resterà inoltre in vigore il sistema che stabilisce le eventuali restrizioni da imporre calcolando l’incidenza dei casi di contagio rispetto al numero degli abitanti, e la percentuale di posti occupati negli ospedali, sia in area medica che in terapia intensiva. Nel frattempo, da un identikit tracciato dal presidente dell’Ordine dei Medici, Filippo Anelli, emerge che tra i non vaccinati la maggioranza è composta da donne che esprimono dubbi e hanno timori. Tra i no vax , cioè quelli che affermano di non volersi vaccinare a nessun costo, ci sono più uomini. Il nodo resta quello dei non vaccinati, il ritmo di somministrazione di prime dosi, negli ultimi giorni, è sceso di molto. La possibilità di una proroga dell’obbligo di green pass fino a giugno prossimo, potrebbe vincere ulteriori resistenze.