Marco Squarta rivela: “Tre anni fa la Meloni voleva me governatore”. Dopo Romizi, indizio social del presidente del Consiglio regionale

La tensione resta alta nel centrodestra umbro e i venti di cambiamento continuano a soffiare forte. Per ora la pretesa è quella di un cambio di passo immediato in Regione ma tra i vertici si ragiona già sul da farsi in vista delle elezioni del 2024, quando i perugini saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco (maggio) e gli umbri il nuovo governatore (ottobre-novembre). Per quanto forse gonfiate, le voci su un possibile smarcamento del centrodestra dalla Tesei sono sempre più frequenti. C’è un filo comune, in questo groviglio impazzito ? Probabilmente non ce n’è uno solo, ma ce ne sono diversi. Prendiamo Andrea Romizi. Si mormora con insistenza che abbia puntato palazzo Donini, usando il credito che ha capitalizzato, malgrado i pochi sussulti di questi anni, da sindaco di Perugia. Quello che è certo è che lo shangai comincia a prendere forma con il primo bastoncino che arriva da palazzo dei Priori. Ma i giochi sono appena iniziati e dopo le prossime elezioni politiche (2023) potrebbero prendere una diversa destinazione. Dipenderà molto, infatti, dal risultato elettorale delle prossime elezioni politiche anche se un assaggio lo abbiamo avuto nelle recenti consultazioni comunali (Todi, Narni, Spoleto, Assisi, Città di Castello). Poco meno di tre anni fa Donatella Tesei fu imposta agli alleati direttamente da Matteo Salvini che piazzò per tutta la campagna elettorale la tenda in Umbria. La situazione però, dal Papeete in poi, si è complicata assai: solamente poco più di due elettori su cinque delle Europee (sondaggio Pagnoncelli) confermerebbe oggi il proprio voto al partito di Salvini, quasi uno su tre voterebbe Fdi. La colonnina di mercurio del centrodestra – come hanno certificato anche le ultime elezioni comunali in Umbria –  indica chiaro che Fratelli d’Italia oggi è “la forza traino” della coalizione. Primo partito del centrodestra in Italia e in Umbria. Come ha rimarcato l’intramontabile Ignazio La Russa ” non possiamo più essere considerati figli di un dio minore, soprattutto da chi alla prova dei fatti ha meno voti”.  Il 28 settembre 2019, davanti ad una sala dei Notari piena, Giorgia Meloni disse: ” Il vice di Tesei sarà Squarta”. In realtà le cose sono andate diversamente e Fdi si ritrova senza assessori, tanto che due anni dopo, ad Assisi, il segretario regionale Franco Zaffini ha detto chiaramente che senza rimpasto la Tesei “non sarà più la nostra candidata”. Nelle ultime ore, via social, arriva una rivelazione fino ad oggi conosciuta da pochi e un secondo bastoncino dello shangai. A pochi giorni dal matrimonio il presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Marco Squarta, posta su Facebook una foto con la Meloni e confida che “esattamente tre anni fa Giorgia Meloni mi propose agli alleati di centrodestra come candidato a governatore dell’Umbria. Alla fine nella scelta prevalse Matteo Salvini con Donatella Tesei ma per me fu un grande onore essere sostenuto da Giorgia in un ruolo così importante”. In pochi secondi arrivano al post numerosissimi commenti: “Che errore fece allora il centrodestra”, “Confido che la prossima volta sarà lei il prescelto”, ” Alla prossima”, ” Io ti voto”, ” Il tempo confermerà la lungimiranza di Giorgia Meloni”. E’ difficile stabilire oggi se tutto ciò è un buon viatico in vista dei prossimi appuntamenti (2023-2024). Certo è che all’appuntamento del 2024 ogni partito arriverà con le mani libere e se Giorgia vorrà ancora Marco Squarta – come è probabile – questa volta Matteo Salvini non prevarrà.