PD, il patto per Chiodini segretario regionale. Primi problemi di governo per la Lega.

Fare in fretta per non morire. Cosi il Pd umbro, dopo il tracollo elettorale ultimo, capisce che c’e’ da serrare i ranghi per cominciare a decidere come muoversi in vista dell’imminente congresso regionale.  Anche perche’ i fronti del dissenso si moltiplicano. Cosi, approfittando della pausa natalizia, qualcosa si e’ mosso con alcuni scenari che, con il passare dei giorni, stanno prendendo forma. Anzi si starebbe lavorando sulla  candidatura  a segretario regionale dell’attuale Sindaco di Magione Giacomo Chiodini, giovane amministratore apprezzato dalla vecchia guardia ( Sereni-Verini), dai Sindaci del Trasimeno e dal Capogruppo Pd in Regione Tommaso Bori. Su di lui ci sarebbe anche il consenso del Consigliere Regionale lacustre Simona Meloni e dell’attuale vertice del PD ternano guidato dall’ex senatore Gianluca Rossi. Una larga fetta di partito che  avrebbe quindi deciso di stringere i tempi anche per non far nascere altre candidature. Del resto Chiodini e’ una di quelle figure che negli ultimi tempi e’ rimasto nell’ ombra cercando di restare fuori dalle beghe interne. Altre candidature al momento non si intravedono anche se da Gualdo Tadino arrivano voci su una possibile scesa in campo del Sindaco Massimiliano Presciutti, ipotesi che ad oggi viene data assai improbabile. Se il Pd  prova ad accelerare sull’altro fronte , quello del centro destra, non mancano i malumori. Soprattutto sul fronte leghista con forti mal di pancia a Terni e Spoleto. Nella citta’ dell’acciaio il rimpasto del Sindaco Latini non e’ piaciuto alla commissaria Barbara Saltamartini anche se lo stesso primo cittadino si affretta a chiarire che ” con la Lega non c ‘e’ nessuno strappo”. A Spoleto il malessere dura ormai da diversi mesi,  con il gruppo consiliare di Salvini sempre piu’ stanco dell’atteggiamento assunto dal Sindaco Umberto De Augustiniis.  Per ora si va avanti e i malumori restano ancora sotto traccia ( si fa per dire) ma sicuramente a Terni come a Spoleto l’azione di governo non sta regalando ai cittadini quel cambiamento promesso in campagna elettorale.