Terni, in dodici mesi 151 espulsioni: rispedito a casa marocchino radicalizzato islamico

Tra le 151 espulsioni ordinate dal Questore di Terni, Bruno Failla, nei dodici mesi del 2023, c’è anche un cittadino marocchino rimpatriato lo scorso ottobre per un suo “radicalismo di matrice islamica, con possibili rischi terroristici”. C’è poi un 42enne macedone, in carcere per violenza nei confronti della moglie, rimpatriato dalla polizia di Stato per il timore che, una volta libero, potesse vendicarsi. Nel primo caso l’espulsione è stata motivata dal fatto che la presenza del marocchino sul territorio nazionale fosse una minaccia per la sicurezza del nostro Paese. Una conclusione alla quale è arrivata la polizia di Stato dopo una articolata attività investigativa. Un provvedimento di prevenzione adottato, come in altre circostanze, prima che il predetto potesse attuare qualche disegno criminoso. E’ stato un anno impegnativo, il 2023, per gli agenti dell’ufficio immigrazione della Questura di Terni. Centocinquanta espulsioni, di cui sei con accompagnamento diretto nei Paesi d’origine (Marocco, Brasile, Albania, Nepal, Macedonia), sono sicuramente un bel numero considerato anche che la Questura di Terni, come quella di Perugia, continua a lavorare con carenza di personale. Ci sono stati poi 95 fra ritiri e revoche di permessi di soggiorno per mancanza di requisiti e per ragioni di pericolosità sociale. “Abbiamo messo in atto – spiega il Questore Failla –  controlli su residenze e domicili di persone straniere in diverse zone di Terni, incrociando i dati con le posizioni lavorative. Un numero di servizi elevato sul territorio che ci hanno consentito di identificare ben 500 persone”.