I migranti e la mancanza di sensibilità

di Pietro Pergolari

Mi pare che la situazione della nave vagante nel mediterraneo con un carico umano che per troppo tempo nessuno ha accolto, sia il simbolo di una mancanza di sensibilità civile e politica, ma forse anche di conoscenza.

Credo sia necessario dare uno sguardo complessivo, non localistico né troppo superficiale, ad una situazione che oggi rappresenta un problema di tutta l’umanità, alla luce dei dati di cui si dispone, anche se perfino quelli forniti da istituti e studi prestigiosi (es. IOM, IMR), non sempre possono essere precisi, come è naturale per un fenomeno tanto complesso.

Un fatto è certo: l’emigrazione non riguarda solo l’Italia e nemmeno solo l’Europa.

Milioni e milioni di esseri umani, oggi, nel mondo, stanno passando il confine dei loro paesi per cercare condizioni di vita accettabili.

244 milioni di uomini (dati 2015) sono nati in un paese diverso da quello di residenza, 75 milioni sono arrivati in Europa e Asia, 47 milioni negli Usa, 12 milioni in Germania e Russia, 10 milioni in Arabia Saudita, 9 milioni nel Regno Unito.

I paesi preferiti sono, oltre gli USA, quelli dell’Europa del nord con percentuali medie di ingresso del 13% e quelli dell’Europa occidentale con il 14 %, con l’Italia che è al 10% (anche se la percezione, forse forzata, è del 25%.

19,4 milioni africani si sono mossi all’interno del loro continente, tanti dalla regione dei grandi laghi verso Sudafrica e Maghreb, che poi arrivano ai campi profughi del Congo, Sudan, Somalia, altri paesi e poi lo Yemen, il 12% arriva in Asia, altri negli Stati Uniti.

60 milioni circa di asiatici partono da alcuni paesi verso altri stati dell’Asia più ricchi, Giappone, Singapore, Thailandia, Taiwan, Corea del sud, 40 milioni circa per altri continenti, soprattutto Europa (100.000 ogni anno, clandestini tra i 5000 e i 25000).

Sembra che il maggior numero di migranti nel mondo provenga dall’India, 16 milioni, dal Messico 12 milioni, dalla Russia 11 milioni, dalla Cina, 10 milioni, mentre dalla Siria arrivano 8 milioni di migranti.

I paesi più attrattivi sembrano Germania e Russia con 12 milioni, l’Arabia Saudita 10, Regno Unito 9, con l’Italia che si mantiene sui 5,8.  (Dati International Migration Report)

E’ interessante notare che in Italia si è registrato un deciso incremento degli arrivi dall’Europa orientale, in particolare dalla Romania 1,2 milioni residenti, il 23% degli stranieri residenti in Italia; gli albanesi sono al 9,3 %, i Marocchini all’8,7, i cinesi al 5,4, gli ucraini al 4,65. I cittadini di Stati asiatici sono circa il 20% alla pari con quelli di origine africana.

E nessuno sembra ricordare che leaders di paesi importanti sono figli di immigrati nel loro paesi, o addirittura immigrati essi stessi. (Steve Jobs di origine siriana, Trump figlio di immigrati tedeschi, Obama di origine keniana, il Papa figlio di Italiani immigrati in Argentina, il sindaco di Londra, di origine pachistana).

C’è un altro fenomeno importante, che riguarda cittadini cinesi e non solo, alcuni dei quali comprano tutto, fino alle squadre di calcio, ma anche pezzi interi di settori economici che fino a qualche anno fa erano considerati quasi esclusività, fiori all’occhiello del nostro paese.

 

Di questo nessuno parla, anche se i produttori locali sono costretti a rivedere prezzi, metodi di lavoro e qualità dei prodotti.

Ci sono anche altri immigrati che dominano settori rilevanti di criminalità.

Sono tutti “migranti regolari”?

Com’è allora che si parla solo dei disperati che attraversano il Mediterraneo? E’ perché sono poveri e magari piccoli e neri?

Non è che si trattano male i più deboli mentre i potenti sono accolti da qualunque paese provengano e di qualunque origine siano purché portino soldi, non importa come accumulati?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.